Terremoto in Siria. Oltre tremila feriti nelle strutture mediche supportate da Msf
ROMA – Cure mediche per i feriti e soccorso alla popolazione rimasta senza una casa e cibo, sono le due principali attività dei team di Medici Senza Frontiere (Msf) in azione nella Siria nord-occidentale fin dalle prime ore successive al sisma. Sono 3.465 i feriti e 551 i morti ricevuti in diverse strutture sanitarie supportate da Msfnei governatorati di Aleppo e Idlib.
Una clinica mobile di Medici Senza Frontiere è in azione nel centro di accoglienza di Kelly, nel governatorato di Idlib, mentre un servizio di ambulanze è attivo per facilitare il trasferimento dei pazienti che necessitano di assistenza d'emergenza. Molti ospedali sono stati danneggiati e alcuni, come quello di Jindires, nel governatorato di Aleppo, non sono in grado di assistere i pazienti. Due maternità supportate da MSF sono state evacuate a causa del rischio di crollo degli edifici. Sempre a Jindires, nel distretto di Afrin, Msf sta distribuendo coperte, kit igienici e generi alimentari a 2.500 famiglie. “Manca carburante, elettricità, acqua e servizi igienici adeguati” riferisconoi team di Msf. L'organizzazione chiede che il valico di Bab al-Hawa resti aperto e che siano resi disponibili altri punti di accesso per assistere le popolazioni. Intanto, sale a due il numero dei morti tra lo staff dell'organizzazione a causa del sisma.
Valutazioni bisogni in Turchia
Le équipe di emergenza di Msf stanno anche valutando i bisogni nelle aree più colpite nel sud della Turchia e sono pronte a fornire assistenza in caso di bisogno.
Medici Senza Frontiere in Siria nord-occidentale
In Siria nord-occidentale, MSF supporta 7 ospedali, tra cui un’unità per ustioni, oltre a 12 centri di cure primarie, 2 centri per malattie croniche e 11 cliniche mobili che lavorano nei campi per sfollati. Inoltre, MSF gestisce attività idriche e igienico-sanitarie in oltre 112 campi e controlli epidemiologici in circa 40 campi a Idlib e Afrin.