Terremoto in Afghanistan, Intersos: ora più fondi alla risposta umanitaria
ROMA - Serve "erogare urgentemente finanziamenti internazionali per consentire alla comunità umanitaria di aumentare rapidamente la sua risposta sulla scia di questo terremoto senza dimenticare i bisogni umanitari in altre parti dell'Afghanistan. È fondamentale finanziare completamente i 4.4 miliardi di dollari necessari per soddisfare i bisogni della popolazione nel loro insieme": è questo l'appello lanciato per il Paese asiatico lanciato in una nota dalla ong italiana Intersos all'indomani di un forte sisma che ha provocato almeno 1000 vittime nel sud-st del Paese asiatico.
L'organizzazione, si apprende dal comunicato, "in coordinamento con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e con le autorità nazionali e locali, ha inviato due chirurghi, un anestetista e due infermieri per fornire cure traumatologiche di emergenza" sul luogo del disastro.
"Questo terremoto - afferma Intersos nel comunicato - non poteva accadere in un momento peggiore: in Afghanistan sette milioni di persone sono sull'orlo della fame. Occorre urgentemente il sostegno dei fondi internazionali".
"Secondo le stime attuali - prosegue la nota -, almeno 1000 persone hanno perso la vita e più di 1.500 sono rimaste ferite nel devastante terremoto di magnitudo 5,9 che ha colpito l'Afghanistan nelle prime ore di mercoledì 22 giugno, ma si prevede che il bilancio delle vittime aumenterà man mano che i soccorritori inizieranno a raggiungere le comunità più remote della regione montuosa della provincia di Paktika".
Intersos afferma ancora: "Stiamo raggiungendo aree difficili da raggiungere dove i soccorsi stanno facendo fatica ad arrivare e siamo pronti, dopo una prima valutazione della situazione, a inviare altro staff per rispondere all'emergenza con servizi di assistenza sanitaria e psicologica".
"Questo terremoto non sarebbe potuto accadere in un momento peggiore- ribadisce Nasr Muflahi, Country Director di della ong nel Paese-. Le persone in Afghanistan stavano già affrontando enormi sofferenze, con 20 milioni di persone che affrontavano livelli acuti di insicurezza alimentare e quasi 7 milioni sull'orlo della fame. La crisi economica ha portato migliaia di persone a perdere il lavoro, la siccità in corso significa che milioni di persone hanno perso i loro mezzi di sussistenza, e ora un numero incalcolabile ha perso la casa, i loro cari familiari e amici. I nostri medici e infermieri in questo momento in viaggio per supportare coloro che necessitano urgentemente di cure mediche di emergenza e stiamo mobilitando i nostri team di protezione dedicati per fornire supporto psicologico per aiutare le persone colpite a far fronte all'entità di questo disastro e alle sue conseguenze. Tuttavia, le necessità altrove restano vaste ed è fondamentale che il terremoto non sminuisca il continuo deterioramento della situazione umanitaria nel resto del Paese. Milioni di persone hanno bisogno di supporto e il momento di agire è adesso", conclude Muflahi.
Da qui l'appello di Intersos anche affinché venga "affrontata con urgenza la crisi di liquidità per consentire alle persone di rimettersi in piedi. I donatori internazionali dovrebbero collaborare in modo proattivo per identificare una soluzione rapida che consenta il rilascio dei beni congelati nell'economia afgana. L'assistenza umanitaria non può sostituire un'economia funzionante". (DIRE)