Terremoto: mucche e pecore adottate sulla piattaforma web degli studenti
Gli alunni di Monte San Vito
- MONTE SAN VITO (ANCONA) - “A noi il terremoto non ha fatto niente. A loro SI”. Il messaggio buca lo schermo, chiama a raccolta impegno e solidarietà e sintetizza il progetto che si prepara a fare il giro del web: una piattaforma on line, interamente realizzata dai ragazzi delle scuole medie dell’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Monte San Vito, per sostenere l’adozione di mucche e pecore terremotate e la vendita dei prodotti delle aree colpite dal sisma. Il progetto, promosso dagli studenti della 2°B, con il coordinamento delle insegnanti Claudia Cicconi e Noemi Lancioni e la collaborazione di Coldiretti Marche, è stato presentato questa mattina nella sede dell’istituto.
“Con i prodotti delle zone terremotate che rischiano di sparire per il crollo del 90 per cento del mercato locale provocato dalla crisi del turismo e dallo spopolamento - sottolinea Coldiretti -, arriva dagli alunni di questa scuola media un sostegno attivo alle aziende delle zone colpite dal sisma”. https://digitalesolidale.wordpress.com/ l’indirizzo web attraverso il quale accedere alla piattaforma.
“Noi ragazzi - spiegano gli studenti dalla rete -, crediamo che questo progetto possa aiutare gli allevatori e gli agricoltori colpiti dal terremoto. Pensare che delle persone stiano soffrendo senza che il mondo esterno se ne accorga e continui a vivere normalmente non avendo la possibilità di aiutarle, ci ha fatto riflettere e ci ha spinto a creare questo sito. Speriamo di poterli davvero sostenere!”.
“Il portale è in continuo aggiornamento - scrive Coldiretti - e alla voce ‘Non andare al supermercato, compra dall’amico Marchigiano!’ ospita un elenco di aziende presenti nei comuni del cratere. L’obiettivo è favorire l’acquisto consapevole dei prodotti. Tutto il progetto confluirà nella creazione di una rete di scuole marchigiane che abbia come fine quello del volontariato nelle Marche in casi di emergenza come quella attuale del terremoto, e di futuro utilizzo dei prodotti digitali elaborati come modello guida per le successive calamità”.
Noemi Lancioni, insegnante di Tecnologia, racconta come è nata e come si è sviluppata l’idea. “La professoressa Cicconi - spiega l’insegnante – cercava da tempo un modo per aiutare gli allevatori e gli agricoltori colpiti gravemente dal sisma. Abbiamo unito forze e competenze e col web abbiamo trovato l’occasione per far lavorare i ragazzi su prodotti digitali che valorizzassero il nostro territorio. Così abbiamo deciso di partecipare a un concorso indetto dall’ufficio scolastico regionale insieme all’Aifa (Associzione italiana per l’informatica e il calcolo automatico). Ci è sembrato un connubio intelligente usare il digitale in maniera solidale, da qui il nome del progetto: “Quando il digitale diventa solidale”. Un digitale non fine a se stesso ma che possa aiutare gli agricoltori e gli allevatori colpiti dal sisma”.
Gli alunni di Monte San Vito |
Come hanno risposto gli studenti?
I ragazzi hanno risposto benissimo. Si parla di questa generazione come dei nativi digitali, attaccati al computer tutto il giorno, invece basta indirizzarli e diventa semplice per loro creare un sito, montare dei video e sentirsi coinvolti. Questo è il punto: si sono sentiti coinvolti. Vedendo le immagini della Coldiretti, ascoltando le storie delle persone colpite dal sisma, hanno avuto una marcia in più per impegnarsi. Era un lavoro che non andava dietro a un semplice voto ma che mirava a un obiettivo concreto e reale. I ragazzi hanno realizzato una vera campagna pubblicitaria con manifesti, montaggio di video e loghi e tutto è confluito in questo portale web. La Coldiretti ci ha aiuto molto, fornendoci anche i contatti con gli allevatori e gli agricoltori, raccontandoci le storie di queste persone e facendoci conoscere direttamente i prodotti a chilometri zero. Il progetto ha viaggiato su più binari: educando i ragazzi a un consumo più responsabile e a una sostenibilità ambientale, con l’idea della filiera corta e dell’acquisto solidale, focalizzandoli sul tema del volontariato, su cui la scuola lavora da anni, e incentivando le competenze digitali, altro punto su cui si lavora molto”.
Il vostro istituto è stato danneggiato dal terremoto?
La scuola dopo le ultime scosse è rimasta chiusa per un paio di giorni per i sopralluoghi, ma siamo rientrati subito. Mentre una delle nostre sedi è stata spostata a Montemarciano. I ragazzi hanno sentito le scosse ma non avevano idea di quale fosse la situazione reale nei centri colpiti. Con questo progetto hanno preso coscienza di quanto accaduto e la loro sensibilità li ha portati ad agire di conseguenza.
“Un lavoro grande, prezioso e di enorme utilità” ha sottolineato Francesca Gironi, delegata regionale di Coldiretti Donne Impresa, durante la presentazione del progetto, mentre due giovani allevatori terremotati, Alba Alessandri di Serravalle in Chienti e Giovanni Angeli di Pieve Torina hanno raccontato ai ragazzi l’esperienza del sisma.
“Il crack delle vendite per le aziende terremotate ha colpito maggiormente i formaggi, dal pecorino alle caciotte – spiega Coldiretti -. L’abbandono forzato delle popolazioni, trasferite sulla costa, e la fuga dei turisti hanno fatto venir meno la clientela, mettendo in grave difficoltà le aziende che, oltre a non vendere, devono comunque mungere tutti i giorni con la necessità di trasformare il latte o cederlo a qualche caseificio. In difficoltà anche il settore dei salumi, a partire da quelli pregiati, dove al blocco delle vendite si è accompagnato quello della produzione a causa dell’inagibilità dei laboratori che si trovano nelle zone del cratere. Ma l’assenza di acquirenti sta interessando un po’ tutte le produzioni, compresi farro, lenticchie e altri legumi”.
Quale sarà il futuro della piattaforma?
“La piattaforma è online e in via di sviluppo - sottolinea Noemi Lancioni -. La nostra idea è di partecipare al bando anche per far sì che le istituzioni possano farsene carico attivando la parte economica alla quale, come entità scolastica, non abbiamo potuto mettere mano. Al momento è possibile adottare mucche contattando direttamente gli allevatori: abbiamo creato il filo diretto, ma ora bisogna sviluppare anche la parte commerciale. Altro obiettivo, ci hanno già contattato diverse altre scuole delle Marche, è creare una rete, perché oggi è successo qui ma domani potrebbe accadere altrove e c’è bisogno di promuovere una forza giovane che sappia fare rete per offrire sostegno e aiuti a chi ne ha bisogno”. (Teresa Valiani)