3 marzo 2016 ore: 15:29
Immigrazione

Terrorismo, rischio infiltrazioni tra i migranti? "No a strumentalizzazioni"

Fanno discutere le parole contenute nella relazione al Parlamento dei servizi segreti. Soda (Oim): "Non sono i migranti a portare problemi e estremismo, anzi il tasso di criminalità è più basso rispetto a quello di chi vive in un paese stabilmente”. Polemica politica che non aiuta ad avere "un approccio equilibrato"
Migranti verso l'Europa attraverso i Balcani

ROMA - Un “allarme eccessivo” il cui rischio reale è quello di prestarsi a “facili strumentalizzazioni” in chiave anti-immigrazione. Commenta così Federico Soda, direttore generale di Oim Italia (Organizzazione internazionale delle migrazioni) le parole contenute nella relazione al Parlamento dei servizi segreti italiani, che  fanno esplicito riferimento al “rischio di infiltrazioni terroristiche nei flussi migratori”. Secondo gli 007 italiani, nonostante finora non ci siano stati “specifici riscontri” sulla direttrice nordafricana, la possibilità è reale soprattutto lungo l’asse della rotta balcanica. Parole che hanno già suscitato una scia di polemiche e di commenti politici.

- “I rischi in Europa ci sono da anni, ma non sono collegati all’immigrazione – sottolinea Soda - Tutti gli attentati che ci sono stati, da Madrid a Parigi, sono di fatto stati realizzati da terroristi che erano già sul territorio, anzi da persone che probabilmente erano integrate o parte del tessuto sociale europeo. Sappiamo bene– aggiunge -, anche dall’esperienza di altri paesi non europei che hanno una lunga tradizione di immigrazione, che non sono i migranti a portare i problemi e l’estremismo. In generale, infatti, il  tasso di criminalità tra i migranti è più basso rispetto a quello di chi vive in un paese stabilmente”.

Secondo il direttore dell’Oim un rischio altissimo però c’è, ed è quello di una strumentalizzazione antimmigrati dell’allarme terrorismo, “una tendenza che si registra già in tanti altri paesi europei”. “Questo fa un danno enorme al dialogo pubblico e non permette un approccio equilibrato al fenomeno, in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo. Purtroppo quello della paura è un messaggio facile – conclude Soda –la paura, infatti, si vende benissimo e facilmente”. (ec)

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