Terzo settore, la legge sulla riforma slitta di dieci giorni: “Troppo affollamento”
ROMA – Troppo affollamento, il terzo settore deve aspettare. Non sarà il Consiglio dei ministri di lunedì prossimo, 30 giugno, ad approvare la legge delega di riforma del terzo settore: il provvedimento troverà posto infatti solamente nella riunione successiva, quella già prevista per il 10 luglio. Un “rinvio dovuto esclusivamente a cause esogene”, assicura il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba, che ha seguito e curato tutto l’iter per giungere alla stesura del testo. Dietro al rinvio non c’è “nessuna questione di natura politica”, dice ancora Bobba, anche perché “il testo è pronto”. “Da qualche giorno – dice – c’era l’ipotesi di uno slittamento per la presenza contemporanea di molti provvedimenti importanti e così infine è stato”. Non hanno aiutato i pur necessari e doverosi impegni internazionali del presidente del Consiglio ma “niente di grave comunque”, dice il sottosegretario assicurando che la riforma ci sarà e che la tabella di marcia per i prossimi mesi (con l’emanazione dei vari decreti attuativi) non cambia e non subirà conseguenze da questo ritardo per congestionamento.
"I tempi - commenta uno dei parlamentari che ha seguito da vicino l'iter di riforma, Paolo Beni - sostanzialmente sono stati rispettati, per quanto fossero particolarmente serrati: se ora l'effettivo via libera in Consiglio dei ministri slitta di una settimana o di dieci giorni, direi che lo si può perdonare, il lavoro è comunque stato fatto e sarà portato a termine. Dieci giorni prima o dieci giorni dopo cambia veramente poco".
Il testo di legge delega sulla riforma del terzo settore sarà portato in Consiglio dei ministri dal ministro del Lavoro e Politiche sociali, Giuliano Poletti. In esso ci sono tutti i capitoli che erano stati annunciati già con le Linee guida pubblicate un mese e mezzo fa: il riordino delle norme civilistiche, il servizio civile, la fiscalità compensativa, e fra gli altri anche quelle disposizioni sulle imprese sociali che fino a qualche settimana fa pareva potessero essere stralciate dal testo per seguire un iter parlamentare diverso, in considerazione della fase già particolarmente avanzata della loro elaborazione. Fra gli altri, prima del rinvio, sia Edoardo Patriarca sia Davide Faraone avevano espresso il loro apprezzamento per la sostanziale chiusura del testo di legge, per il rispetto dei tempi preannunciati e per la positiva esperienza del coinvolgimento del mondo del non profit.
Il Consiglio dei Ministri di lunedì 30 giugno, convocato per le ore 17, vede all’ordine del giorno due disegni di legge presentati dal ministero dell’Economia (rendiconto generale dello Stato 2013 e assestamento bilancio Stato 2014), due decreti legislativi che attuano direttive europee (diritto all’informazione nei procedimenti penali ed efficienza energetica), quattro disegni di legge di competenza del ministero degli Esteri, un decreto legislativo sulla documentazione antimafia, oltre ad alcune leggi regionali. (ska)