Tesoretto, Acli e Caritas spingono: "Destiniamolo ai poveri assoluti"
ROMA - “Si a piani di contrasto alla povertà, no a bonus che disperdono risorse”. E’ netta la posizione della Caritas Italiana sull’utilizzo a favore dei poveri del cosiddetto “tesoretto” individuato dal governo nel Def e stimato in 1,6 miliardi di euro. “Questo importo – dice il responsabile dell’Area nazionale di Caritas Italiana, Francesco Marsico - è simile a quello che abbiamo stimato per l’avvio della prima annualità del Reis (Reddito di inclusione sociale), che prenda in carico almeno il tema della povertà assoluta: la cosa fondamentale però è che sia evitata la logica del bonus, perché questi non costruiscono politiche ma disperdono risorse”.
“Misure temporanee costellano i tentativi di costruire politiche sociali fatti in passato da diversi governi: in questo senso guardare a ritroso la politica dei bonus che è stata fatta in passato dovrebbe dare qualche insegnamento a chi vuole intervenire in questa materia”. Quanto all’ipotesi di rafforzamento della social card, va capito di cosa si tratta: “Se ragioniamo di dare risorse aggiuntive alla social card tradizionale, il giudizio è negativo perché i limiti di quello strumento sono sotto gli occhi di tutti; se invece parliamo di avviare un discorso che sviluppi quanto compiuto con la sperimentazione avviata nei grandi comuni, si può essere d’accordo a patto però che si tratti di mettere a regime a misura”.
“Occorre distinguere – fa notare invece Gianni Bottalico, presidente delle Acli – fra le misure a contrasto della povertà assoluta e quelle contro la povertà relativa: un bonus di tipo fiscale ha senso per la povertà relativa, ma non ne ha per le situazioni di povertà assoluta. Un bonus fiscale a chi neppure compila la dichiarazione dei redditi non aiuta certamente a uscire dalla condizione di povertà”. Entrambi i temi sono comunque “centrali”, dice Bottalico, ma “chiediamo che le risorse vadano subito a favore delle persone in povertà assoluta, una piaga che riguarda sei milioni di persone”. “Noi abbiamo fatto la nostra proposta, il Reis, e abbiamo raggiunto un vasto consenso: ora tocca al governo capire cosa fare”.