21 dicembre 2017 ore: 13:40
Giustizia

Testimoni di giustizia, c’è la legge. “Una norma di civiltà”

L’aula del Senato ha approvato oggi all’unanimità la legge per la Protezione dei Testimoni di giustizia. Minniti: “Rafforzato il rapporto di fiducia con le istituzioni”. Cutrò: “Risultato eccezionale”
Criminalità organizzata. Striscione il Silenzio è mafia

ROMA - L’aula del Senato ha approvato oggi all’unanimità la legge per la Protezione dei Testimoni di giustizia. Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Interno, Marco Minniti: “La nuova legge amplia le misure a tutela e garanzia di questa particolare categoria di soggetti – ha dichiarato il ministro -, rafforzando il rapporto di fiducia con le istituzioni, e rende ancora più incisiva l’attività di contrasto alla criminalità organizzata”.

Cutrò: "Risultato eccezionale". "L'approvazione in legge dello Stato del disegno di legge di riforma dell'attuale programma di protezione sui testimoni di giustizia è un risultato di carattere  eccezionale destinato a fare la differenza nel sostegno a coloro che, da onesti cittadini, hanno testimoniato nei processi contro le mafie". Lo afferma il presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia, Ignazio Cutrò. Che aggiunge: "Una legge che abbiamo promosso e  sostenuto sin dai suoi primi passi in Commissione parlamentare antimafia. Dedichiamo questa vittoria alle nostre famiglie che con coraggio e speranza non hanno ceduto alla disperazione".
Solo una settimana fa, il presidente Cutrò aveva tuonato: “La mancata approvazione del disegno di legge di riforma dell'attuale programma di protezione sui testimoni di giustizia sarebbe un fatto di inaudita gravità, ed i responsabili di questa nefasta e vergognosa decisione ne risponderanno ai cittadini italiani al momento del voto per le prossime elezioni nazionali”. E aveva aggiunto: “Noi testimoni abbiamo fatto sempre il nostro dovere civico di cittadini onesti. Adesso tocca alla politica fare il proprio dovere istituzionale e morale approvando, in questa legislatura, la proposta di legge. Non tradite i testimoni di giustizia!”. E, alla fine, la politica sembra aver accolto l'appello.

I 5 stelle: “Legge di civiltà e colpo alle mafie”. "Finalmente la norma tutela i testimoni di giustizia è legge. Una legge di civiltà e un duro colpo alle mafie. E' stato un lungo e duro lavoro di squadra, frutto dei disegni di legge del M5S depositato al Senato e quello alla Camera a prima firma del deputati Bindi e Mattiello - spiega Luigi Gaetti, vice presidente della Commissione antimafia e primo firmatario del provvedimento depositato a Palazzo Madama -. Dopo venti anni, finalmente viene riscritta la definizione e la tutela dei testimoni di Giustizia, così da distinguerli nettamente con i collaboratori di giustizia ovvero i pentiti”.

“Ad oggi in Italia sono sotto tutela quasi un centinaio di testimoni di giustizia che attendevano una necessaria riforma normativa", spiegano i parlamentarti del Movimento 5 Stelle in Commissione antimafia Giulia Sarti e Francesco D'Uva. "Si avranno caratteri più stringenti nella definizione di chi sia il testimone: deve rendere dichiarazioni di fondata attendibilità, non essere condannato per delitti connessi e non aver tratto profitto dall'essere venuto in relazione con il contesto criminale su cui testimonia. Inoltre fondamentale l'istituzione della figura del referente che, sarà il tramite con le istituzioni preposte alla sua tutela, così da chiudere quel vuoto tante volte lamentato dai testimoni che rimanevano abbandonati a se stessi", spiegano Gaetti, Sarti e D'Uva.

"Un'ulteriore importante modifica è che i testimoni potranno essere protetti e tutelati nei loro luoghi di residenza, e solo dal grado di gravità si opterà al trasferimento e al cambio d'identità. Sono molte e diverse le modifiche, ma soprattutto è importante che venga riconosciuto il carattere di coraggio civile che rappresentano i testimoni di Giustizia, che non sono così tanti come tante volte si è portati a credere. Sono persone che per la legalità hanno messo e mettono a repentaglio la propria vita, i propri affetti, il proprio lavoro, un'intera vita che vanno tutelate perché antepongono la verità e lo Stato al proprio personale interesse", concludono Gaetti, Sarti e D'Uva. 

Laura Garavini, deputata del Pd e componente della Presidenza PD alla Camera e della commissione Anti Mafia, ha affermato: "Una legge che fa giustizia. Un provvedimento di tutela verso quelle persone che hanno il coraggio di denunciare i fatti essendo stati inconsapevoli testimoni di reati. Cittadini ammirevoli che fino ad oggi troppo spesso venivano trattati quasi come fossero loro i criminali. Un doveroso plauso va a Davide Mattiello, coordinatore del Comitato che ha contribuito fattivamente alla proposta di legge, partendo dalle audizioni di diretti interessati, in Antimafia. Un'altra legge che fa onore al nostro Parlamento e al nostro Governo".

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