Tor Sapienza. I sindacati: "Se non si interviene scontro sempre più duro"
ROMA – “Ieri è successo a Tor Sapienza, nella periferia est di Roma. Che succederà domani? E dopodomani?”. Così, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino, Mario Bertone e Pierpaolo Bombardieri commentano la manifestazione di protesta dei residenti di Tor Sapienza, contro i rifugiati, degenerata in una sassaiola al centro di accoglienza di via Giorgio Morandi.
"La condizioni drammatiche in cui sono ridotte le periferie, - continuano - l'abbandono, il degrado di strade e strutture, la solitudine cui si sentono irrimediabilmente condannati i cittadini che in esse vivono, tutto questo è stato troppo a lungo sottovalutato da chi dovrebbe governare la città. L'esasperazione della gente ha raggiunto picchi insostenibili, il disagio sociale, figlio del baratro nero della crisi economica, della mancanza di lavoro e di prospettive, cresce di giorno in giorno e questa quotidiana battaglia alla sopravvivenza mette gli uni contro gli altri. Cittadini contro cittadini, romani contro immigrati”.
In assenza di politiche sociali che si possano fregiare di questo nome – continuano i sindacati -lo scontro sarà sempre più frequente: “la violenza sistematica. Recuperare le periferie, lo abbiamo ripetuto allo stremo, significa consegnare alle stesse strutture, centri culturali e di aggregazione che possano creare e sviluppare l'integrazione, significa dotarle di servizi, di una rete efficiente di trasporto pubblico, significa assicurare un presidio costante del territorio. Questa amministrazione sta operando nel senso diametralmente opposto".