Tor Sapienza, Uil: episodi preoccupanti, colpa anche dell'incuria nella gestione dei rifugiati
ROMA – “Non c’è dubbio che, oltre la genuina insofferenza che può venire da famiglie già provate dalla crisi economica e da difficoltà personali, non saranno mancate infiltrazioni di facinorosi più interessati a scontrarsi con la polizia che a sostenere ragioni più o meno condivisibili. A riprova di ciò le bombe carta, spranghe e sassi di cui erano equipaggiati. Al di là del sacrosanto giudizio di condanna contro chi fomenta ogni forma di violenza non possiamo non notare come questi episodi di insofferenza contro gli stranieri (e peggio ancora contro Rom e Sinti) si stiano moltiplicando in forma preoccupante”. Lo sottolinea in una nota Giuseppe Casucci, responsabile immigrazione della Uil e vicepresidente del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati).
“Crediamo che le tensioni sociali e l’esasperazione siano anche il prodotto dell’acutezza della crisi economica, nonché di una gestione mediatica di questi episodi non proprio eticamente condivisibile, specie da parte di alcuni quotidiani. A tutto questo però, noi crediamo, non siano estranee le condizioni di degrado ed incuria in cui vengono lasciati i rifugiati – aggiunge Casucci -. Molti stranieri vengono abbandonati per strada e lasciati a se stessi: a sopravvivere ricorrendo spesso ad espedienti o a lavori gravemente sfruttati. Li vediamo circolare sperduti nelle stazioni delle grandi città, dormire per strada e chiedere l’elemosina. Uno spettacolo non degno di una società che si dice civile. Sappiamo purtroppo anche di qualche episodio di occupazione abusiva di abitazioni, a danno di famiglie italiane o straniere regolari. Non basta – noi crediamo - il meritorio soccorso in mare di chi arriva ed ha diritto all’accoglienza. Per la Uil bisogna creare condizioni di vera inclusione di questi esseri umani, richiamando l’Europa alle sue responsabilità. Attualmente l’accoglienza dei rifugiati è interamente gestita a livello nazionale dal Dipartimento Libertà Civili ed Immigrazione del Ministero dell’Interno. E’ evidente, dai magri risultati, che una gestione così centralizzata non è il modo migliore di governare un fenomeno così complesso: anche perché i mezzi messi a disposizione (in buona parte rimborsati dall’Europa) non sono sufficienti o vengono mal utilizzati per ottenere accoglienza ed inclusione degne di questo nome”.
Secondo il responsabile della Uil meglio sarebbe decentrare ai comuni competenze e mezzi per organizzare (tramite il monitoraggio del Governo) una più efficace gestione dell’ospitalità necessaria. “Bisogna gestire l’immigrazione con un piano complessivo ragionato, senza ricorsi ad inutili emergenze e senza scaricare sulla popolazione italiana – aggiunge -le conseguenze dell’abbandono a se stessi di immigrati o richiedenti asilo. Se questo fenomeno di pressione dal Mediterraneo non verrà governato – e presto – rischieremo tensioni sociali ancor più gravi di quelle già tristemente riportate nella cronaca odierna”.