Torino, arriva la Convenzione per l'inserimento lavorativo
ROMA – 75 persone con disabilità, iscritte alle liste di collocamento mirato, saranno inserite in un percorso formativo per la successiva assunzione presso il Comune: è quanto prevede la Convenzione per l’assunzione di persone con disabilità che sarà sottoscritta, giovedì 31 maggio, tra l'assessore al Bilancio e al personale Rolando e una rappresentanza di associazioni per la disabilità, tra cui Anffas e Fish. I lavoratori saranno inseriti in posizioni con categoria B, C e D. La grande novità - oltre che nei numeri e nel percorso di concertazione con le associazioni - sta proprio nella ricerca di personale amministrativo e dirigenziale.
“Non solo posizioni marginali - dichiara Pericle Farris, rappresentante di Apri onlus e vicepresidente Fish - ma per la prima volta un’amministrazione comunale prende coscienza che i disabili hanno potenzialità da valorizzare. È una presa di coscienza importante, una scelta politicamente forte e socialmente necessaria”.
“È una delle prime volte - ribadisce Giancarlo D’Errico, presidente di Anffas Piemonte Onlus e presidente Fish Piemonte - che un ente pubblico coinvolge le Associazioni che si occupano di persone con disabilità nello sviluppo di un protocollo così importante, nel rispetto della Convenzione Onu del 2006 che riconosce a tali Associazioni un ruolo politico e di rappresentanza. Per questo ringraziamo il Comune di Torino, nella consapevolezza che questo è un punto di partenza e non certo di arrivo”.
Secondo la Legge 68/99, che ha lo scopo di promuovere l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, gli enti pubblici - come le aziende private - che raggiungono la soglia dei 15 dipendenti sono obbligati ad assumere persone iscritte alle liste di “collocamento mirato” in impieghi compatibili con le condizioni di salute e capacità lavorative, in modo da realizzare un inserimento proficuo tale da soddisfare da un lato le esigenze del soggetto e dall'altro le esigenze produttive del datore di lavoro.
Per ottenere questi obiettivi, il Comune di Torino proporrà delle posizioni aperte per le categorie B (impiegati in possesso della terza media, circa una trentina di posti), C (diplomati, per posizioni tecniche e amministrative) e D (personale laureato, per carriere funzionariali). Le persone indicate dai centri per l’impiego in base alle graduatorie affronteranno un tirocinio formativo di tre (categorie C e D) o sei mesi (categoria B), al termine dei quale potranno essere assunte, secondo una logica di “corso-concorso”.
La possibilità di essere assunti dal Comune di Torino riguarderà le persone con disabilità fisica, intellettiva e sensoriale, ma in quote non proporzionali: “Abbiamo voluto favorire - spiega Pericle Farris - le categorie che di fatto hanno meno opportunità lavorative, ovvero le disabilità intellettive. Ma rifuggiamo la logica assistenzialista, lo dico con una frase brutta ma che rende l’idea: una persona con disabilità è meglio che sia sfruttata che assistita. Tante più persone con disabilità vanno a lavorare in modo certo e produttivo, tante più risorse rimangono per assicurare un’assistenza idonea a chi ne ha davvero la necessità”.
“Questo deve essere solo l’inizio - conclude Giancarlo D’Errico – perché sono tantissimi gli enti pubblici che sono ancora scoperti rispetto ai dettami della Legge 68/99. Aprissimo altri tavoli di concertazione e stipulassimo altre convenzioni come questa, potremmo creare tantissimi posti di lavoro produttivi per le persone con disabilità”.