10 aprile 2015 ore: 12:32
Giustizia

Tortura, Amnesty: testo non perfetto ma un passo avanti

Il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi: "Ora esiste la prospettiva concreta che la parola 'tortura' faccia il suo ingresso nel nostro codice penale e che si ponga fine all'impunità di coloro che si rendono colpevoli di atti di tortura"
Donatello Brogioni/Contrasto Foto simbolica sulla tortura

Foto di Donatello Brogioni

ROMA - Un "testo sicuramente non perfetto" il disegno di legge diretto all’introduzione del delitto di tortura nel codice penale approvato dalla Camera dei Deputati ieri secondo il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi. "È stato fatto, tuttavia, un importante passo avanti.- sottolinea - Ora infatti esiste la prospettiva concreta che la parola 'tortura' faccia il suo ingresso nel nostro codice penale e che si ponga fine all'impunità, pressoché garantita nella situazione attuale, di coloro che nel nostro paese si rendono colpevoli di atti di tortura";.

"Adesso tocca nuovamente al Senato. - prosegue Marchesi - È dalla fine degli anni Ottanta che chiediamo al parlamento di onorare l'impegno preso dall'Italia più di un quarto di secolo fa con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Il monito lanciato pochi giorni fa dalla Corte europea dei diritti umani nella sua sentenza sul caso Diaz non può e non deve essere ignorato".

Per sollecitare il Senato a dare il voto definitivo al provvedimento, Amnesty International Italia organizza venerdì 17 aprile la manifestazione "Reato di tortura subito". All'iniziativa, che si svolgerà a Roma sulla scalinata della Basilica di Santa Maria in Aracoeli alle 18.30 e a cui hanno finora aderito Arci, Antigone e Cittadinanzattiva, prenderanno parte familiari di persone che hanno subito violazioni dei diritti umani in Italia. 

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