Toscana, 150 profughi diventano bonificatori dell’Arno
FIRENZE – 150 profughi diventano bonificatori sulle sponde dell’Arno e dei torrenti intorno a Firenze. La sperimentazione su Firenze e Pistoia dell’anno scorso ha dato ottimi risultati sia in termini di rifiuti raccolti - oltre 1,5 tonnellata solo sull’Arno a Firenze – che in termini di formazione e inclusione sociale dei richiedenti asilo partecipanti.
- Per questi motivi su sollecitazione della Regione Toscana con l’assessore Vittorio Bugli, il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno ha coinvolto anche gli altri consorzi dell’Alto e Basso Valdarno per una nuova edizione del progetto che preveda la copertura di sostanzialmente tutta l’asta del Fiume Arno e qualche suo principale affluente, da Arezzo a Pisa passando, proprio a partire da oggi, per Firenze.
In totale circa 150 ospiti di diverse strutture, associazioni e cooperative della Toscana, ragazzi provenienti principalmente dall’Africa Centrale – Senegal, Mali, Ghana, Nigeria – ma anche da Bangladesh, Pakistan, Afghanistan che per tre mesi, dopo la formazione sulla sicurezza e sulla differenziazione dei rifiuti, in collaborazione con i consorzi di bonifica passeranno sulle sponde prima e dopo gli sfalci della vegetazione per una pulizia dai piccoli rifiuti urbani.
“È il Progetto Migranti Bonificatori, edizione 2017, proseguo dell’esperienza fatta l’anno scorso come Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, che ora grazie all’interesse e al contributo della Regione siamo riusciti ad estendere simbolicamente e fattivamente a tutta l’Arno, facendolo precedere da una formazione certificata e la consegna dei DPI, scarpe, guanti, gilet e cappello per ogni partecipante – spiega il Presidente del Consorzio Medio Valdarno e dell’associazione dei consorzi di bonifica regionale, Marco Bottino - Investiamo qualcosa su questi ragazzi e loro volontariamente, con molta attenzione, disponibilità e apprezzamento da parte dei cittadini che li vedono all’opera, svolgono un’attività preziosa sia da un punto di vista della sicurezza idraulica che del decoro e della bellezza del nostro Fiume”.