21 luglio 2014 ore: 15:04
Disabilità

Toscana, le abitazioni civili diventano alloggi per disabili

Una nuova normativa varata dalla vicepresidente Saccardi consentirà di trasformare le case private in centri di assistenza. Il nuovo piano regionale prevede maggiore flessibilità in base ai nuovi bisogni
Cartellino con carrozzina per disabili

FIRENZE – Le abitazioni civili potranno diventare alloggi di residenza e assistenza per disabili. E’ la rivoluzione normativa varata in Toscana grazie al provvedimento attuato dalla vicepresidente con delega al welfare Stefania Saccardi, che ha presentato oggi il processo che porterà ad una maggiore flessibilità dei nuovi bisogni assistenziali. Da oggi anche le abitazioni civili potranno diventare strutture per poter far vivere e in cui poter assistere i disabili, cosa finora impossibile con la normativa vigente.
Nello specifico, il programma si suddivide su tre filoni: anziani, disabili e minori. I progetti per gli anziani dovranno essere centrati sull’attivazione di moduli a “bassa intensità assistenziale” presso Rsa e strutture miste e sulla proposta di soluzioni abitative con caratteristiche di protezione per anziani in condizioni di fragilità. “Fino ad oggi – ha ricordato Saccardi – non c’erano risposte adeguate per alcuni anziani che non raggiungevano una certa gravità di non autosufficienza, se non poche ore di assistenza domiciliare al giorno”.

Per quanto riguarda i disabili, le soluzioni abitative dovranno puntare a progetti di vita autonoma per la fase adulta. In quest’ottica, la Regione si attiverà per incentivare la nascita di “piccoli alloggi da dieci posti con bassa sorveglianza dove i disabili potranno vivere con maggior tranquillità”. Un percorso, quest’ultimo, che intende evitare la sussistenza di delicate coabitazioni tra disabili e anziani. Quanto ai minori, dovranno essere presentate proposte di percorsi di accoglienza per ragazzi impossibilitati a vivere in contesto familiare, presso strutture idonee e con progetti educativi e di orientamento alla vita autonoma e di relazione.

“Lo scopo di questa riforma – ha detto Saccardi – è quello di affiancare il cittadino e la sua famiglia durante le diverse fasi della vita, con una realizzazione articolata e flessibile degli interventi attenta ai bisogni che via via si profilano. Pur nella consolidata organizzazione toscana, il cui sistema sociale e sanitario integrato è decisivo nel promuovere uguaglianza di opportunità e accesso universale ai servizi di assistenza e di salute, questo significa potenziare un processo di miglioramento dell’efficacia, efficienza e sostenibilità del sistema. Con l’atto regionale poniamo pertanto le basi per la flessibilizzazione e ottimizzazione delle risorse, nel rispetto degli indirizzi regionali e delle esigenze dei singoli territori”.

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