Toscana, rientro in classe: Oxfam in campo per una scuola inclusiva
FIRENZE – Costruire una scuola inclusiva, capace di formare cittadini consapevoli e allo stesso tempo di contrastare con efficacia povertà educativa e dispersione scolastica, che ancora oggi riguarda l’11,1% degli studenti in Toscana e 1 studente straniero su 3. Riparte da qui l’impegno di Oxfam al fianco di oltre 6.000 studenti e centinaia di docenti di 150 scuole del territorio per il nuovo anno scolastico. In un contesto dove, secondo gli ultimi dati Invalsi (2023), soltanto la metà degli studenti al termine della scuola superiore raggiunge livelli adeguati nelle competenze di base, con un peggioramento rispetto agli anni precedenti.
“L’obiettivo posto a livello europeo è ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi fino al 9% entro il 2030 e, nonostante i progressi degli ultimi anni, a livello nazionale siamo ancora al 12,7%, e anche in Toscana c’è molta strada da fare. – spiega Elisa Carboni, responsabile dell’area di lotta alla povertà educativa di Oxfam Italia – Per questo, anche per il nuovo anno scolastico, il nostro impegno sarà rivolto a sostenere una scuola in grado di non lasciare indietro i ragazzi più fragili, attenta al benessere di alunni e docenti, a lavorare in sinergia con le istituzioni e tutti gli attori del territorio e innovare la didattica, sfruttando appieno le risorse e le opportunità offerte dal PNRR in questa direzione alle comunità locali. Un lavoro rivolto a ragazzi e docenti che porteremo avanti per tutto l’anno dentro e fuori dalle classi”.
Torna la quinta edizione di Oxfam Back to School
Il primo appuntamento da settembre è con la quinta edizione di Oxfam Back to School, l’iniziativa formativa, rivolta agli insegnanti di ogni ordine e grado, agli educatori e ai formatori del volontariato. Un’edizione rinnovata che anche quest’anno torna a Firenze, sabato 14 ottobre, dalle 9.30 alle 17 - al Cenacolo del Fuligno, in via Faenza, 40 - per la giornata conclusiva “A scuola tuttə bene?”, al termine di un percorso composto da ben 9 corsi di formazione online e in presenza. L’appuntamento si aprirà con il webinar introduttivo tenuto da Valentina Pedani di INDIRE e il dirigente scolastico, Cristiano Rossi.
La proposta formativa
Tanti i contenuti al centro della proposta formativa. Si parlerà di strumenti per il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono precoce dei ragazzi e delle ragazze – attraverso una metodologia inclusiva che tenga conto del benessere anche emotivo degli studenti – o attraverso l’approccio della peer education e del mentoring, ossia l’aiuto e il supporto che studenti più grandi o avanti nella didattica possono offrire ai compagni più fragili. Si approfondiranno temi di stretta attualità e sempre più sentiti dagli studenti come: la lotta ai cambiamenti climatici; il contrasto ai discorsi d’odio e agli stereotipi che sono alla base del fenomeno; l’inclusione dei ragazzi con disabilità; lo sviluppo delle capacità emotive dei ragazzi, anche attraverso l’arte; come rendere efficace per tutti l’insegnamento rivolto a classi multilingue e multiculturali. Inoltre ad arricchire l’offerta formativa sarà il corso “L’inclusione di genere a scuola”, che avrà al centro la prevenzione di forme di discriminazione e gli strumenti per rispondere ai bisogni delle persone LGBTQIA+ in età adolescenziale. Una proposta resa possibile grazie ai progetti Fili intrecciati, sostenuto da Enel Cuore Onlus e Free All, finanziato dalla Commissione europea.Infine si potrà approfondire, dal 19 settembre, come introdurre nella didattica in classe i temi al centro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, grazie al progetto GenerAzione 2030-Alleanze Regionali per l’Educazione alla Cittadinanza Globale. Un intervento – coordinato dalla Regione Toscana in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, Oxfam, altre organizzazioni, istituti di ricerca, enti locali e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – con l’obiettivo di creare un Sistema Regionale legato alla promozione della Agenda 2030, nelle scuole del territorio. Dopo il corso offerto all’interno di Oxfam Back To School 2023, il progetto vedrà infatti la partecipazione di tanti studenti delle scuole secondarie ad attività didattiche e laboratori, che li coinvolgeranno nella progettazione di soluzioni innovative e sostenibili all’interno della propria comunità, con la possibilità di dare il proprio contributo a vincere le sfide poste dall’Agenda 2030.
“Con l’edizione di quest’anno vogliamo stimolare un alto livello di qualità delle opportunità educative e formative offerte agli studenti e alle studentesse toscane e non, aiutando insegnanti ed educatori ad adottare metodologie inclusive capaci di valorizzare la dimensione socio-emozionale dei processi di apprendimento, in modo che nessuno studente, a prescindere dal proprio vissuto, possa sentirsi escluso o tagliato fuori – aggiunge Areta Sobieraj, responsabile educazione alla cittadinanza globale di Oxfam Italia –. Offrendo, allo stesso tempo, strumenti utili a far crescere nei ragazzi e nelle ragazze le competenze necessarie a diventare cittadini responsabili e attivi, protagonisti della costruzione del presente e futuro della propria comunità”.
Le altre attività in partenza nelle scuole toscane e la sfida dei Patti educativi di comunità
Oltre al percorso formativo rivolto ai docenti e alle diverse attività di educazione alla cittadinanza globale, Oxfam torna in classe con altri numerosi progetti per il contrasto alla povertà educativa. Saranno infatti rafforzate le opportunità di sostegno per i ragazzi più fragili e a rischio di dispersione scolastica, attraverso corsi di recupero delle competenze linguistiche e scolastiche in diverse materie e attività di mediazione linguistica rivolta agli studenti stranieri. Ai docenti sarà offerta la possibilità di scambio e confronto su approcci e metodologie didattiche innovative con altre scuole europee.
Assieme, sarà centrale il lavoro che Oxfam realizzerà ad Arezzo e Prato – grazie ai progetti Comunitalenti e Mutuo soccorso, finanziati da Impresa sociale con i bambini – per lo sviluppo nei prossimi 2 anni dei Patti Educativi di comunità, ossia lo strumento introdotto dal ministero dell’Istruzione per affrontare sui territori le emergenze del mondo scuola, che si sono aggravate negli anni dalla pandemia: dalla carenza di strumenti di sostegno didattico e inclusione dei ragazzi a rischio di abbandono scolastico precoce, alla mancanza di competenze digitali nelle scuole, alla messa a disposizione di nuove strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali.
“La lotta dell’abbandono scolastico e alla povertà educativa sono sfide complesse, che né la scuola, né una singola associazione o ente locale, possono vincere da soli – conclude Carboni –. Diviene perciò cruciale il lavoro che associazioni, istituzioni, soggetti privati e scuole possono realizzare insieme attraverso i Patti di comunità. Uno strumento che responsabilizza ciascun soggetto, con l’obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i ragazzi più deboli e a rischio esclusione. Per questo nei prossimi mesi coinvolgeremo docenti e associazioni nella progettazione di attività in grado di animare e riqualificare gli spazi scolastici, assieme ad altri luoghi nei quartieri dove i ragazzi passano le proprie giornate. Attraverso laboratori digitali prenderanno vita, ad esempio, attività artistiche e creative finalizzate a conoscere meglio il quartiere e raccontarlo attraverso la realizzazione di magazine e mappature digitali delle risorse della comunità scolastica e extrascolastica. Assieme realizzeremo per tutto l’anno tanti eventi di comunità, passeggiate culturali fuori dalla scuola, cineforum per famiglie, nell’ottica di costruire presidi e spazi comuni di convivialità e scambio di esperienze”.