4 ottobre 2014 ore: 10:16
Disabilità

Tossici i "loom bands"? "Sì, come i sondini per i nostri figli disabili"

La legge vieta giocattoli che contengano ftalati oltre una certa soglia, ma non si pronuncia rispetto ai presidi sanitari, spesso prodotti con le stesse sostanze nocive. La denuncia di Chiara Paolini, mamma di Mele: "Sondini e mascherine superano centinaia di volte la quantità di ftalati consentita. Fingeremo che siano giocattoli, così forse li ritireranno”
"Mele". Emanuele Campostrini. Bambino disabile mentre dipinge

ROMA –“Ritirano gli elastici per i braccialetti perché tossici: ma i bambini disabili possono  continuare ad avvelenarsi!”. Così Chiara Paolini, mamma di Lele, commenta la notizia del maxisequestro di Milano, con cui sono stati ritirati dal commercio 20 milioni di “loom bands”, in quanto conterrebbero una dose eccessiva di ftalati: sostanze chimiche che, oltre una certa soglia, sono considerate nocive, cancerogene e pertanto non tollerate dalle normative sulla salute e la sicurezza. Sostanze contenute in tanti giocattoli, specialmente di importazione cinese, che puntualmente vengono ritirati, qualora si rilevasse appunto una percentuale troppo alta di ftalati.

C’è qualcosa, però, che molti non sanno, ma che alcune famiglie già da anni denunciano a gran voce: quegli stessi ftalati sono contenuti, in quantità anche 100 volte superiori alla norma consentita, nei presidi medicali (sondini, mascherine per l’ossigeno, cannule, peg, tracheo…) usati da tante persone disabili, bambini compresi. Così, Chiara Paolini, capofila della protesta e ideatrice del sito “Ftalati e sanità”, accoglie con “amarezza” la notizia del maxisequestro di “loom bands”.

“Sono mamma di un bambino gravemente disabile, che frequenta la prima elementare – racconta a Redattore sociale - Le sue compagne di classe gli hanno regalato qualche braccialettino di gommini colorati e loro ne fanno a montagne, durante la ricreazione. Ne indossava uno ieri quando sono andata a trovarlo. Un'insegnante premurosa mi si è subito avvicinata dicendomi ‘Signora, forse non ha sentito, ma quei braccialetti sono pericolosi per la salute, potrebbe portarseli alla bocca!’. L'ho ringraziata e ho tolto il braccialetto. Hanno sequestrato questi ninnoli perché contengono ftalati in misura superiore al limite consentito per i giocattoli – osserva Chiara - Che bello che abbiano messo una soglia di guardia, che facciano controlli e facciano sequestri. Dico questo, però, con tanta amarezza, pensando che ancora il materiale sanitario, come sondini, mascherine, cannule, peg, tracheo, che i bambini disabili utilizzano giornalmente, a contatto con la bocca o addirittura impiantati nel corpo, superano molto spesso centinaia di volte il limite degli ftalati consentito per i giocattoli. Tutto perfettamente legale e con il marchio CE. Ma quello per legge, appunto, per ora si può fare”. Non esiste infatti, in Italia, una legge che vieti esplicitamente la prescrizione e la messa in commercio di materiale sanitario contenente ftalati oltre la soglia consentita: un grave vuoto normativo, che rischia di mettere in pericolo vite già tanto fragili e difficili. Sono anzi le stesse Asl a prescrivere e passare presidi sanitari potenzialmente tossici, anche quando esistano alternative più sicuri, ma magari un po’ più costose.

“Solo grazie alla pressione di alcune famiglie – spiega Chiara - ad alcuni bambini sono stati sostituiti i presidi sanitari ed in qualche caso l'asl ha iniziato una sostituzione progressiva per tutti gli utenti. Nella maggior parte dei casi, però, non è così. Perché i bambini disabili non contano come gli altri bambini, contano di meno...Non importa se a loro si fa del male, tanto stanno già peggio degli altri, sono meno importanti degli altri: è questo il pensiero che deve star dietro il comportamento iniquo del governo e del ministero della Salute, che conosce benissimo la situazione, ma non interviene. Ricordo quando per gioco, ancora ignari, intrecciavamo braccialetti con i tubicini usati e sciacquati di mio figlio: non c'era poi tanta differenza. Solo che, in quest'ultimo caso, era ed è tutto perfettamente legale, perché l'Italia non ha equiparato ufficialmente i livelli degli ftalati nei presidi medicali per bambini a quelli dei giocattoli per bambini”.

ha scritto al ministro Lorenzin a gennaio al presidente Renzi a maggio: “Nessuna risposta. Ho scritto allora alla Comunità europea, che dopo un mese mi ha risposto dicendo che ‘l'obiettivo delle leggi vigenti è quello di limitare l'uso degli ftalati nei presidi medicali, su donne incinte e bambini, solo ai casi in cui sia tecnicamente impossibile ottenere gli stessi risultati con uno strumento privo di ftalati’. Ma di fatto, ai bambini disabili si continuano a prescrivere prodotti tossici e cancerogeni, anche quando ci sono alternative non tossiche. E subiscono questa grave discriminazione non per qualcosa di velleitario, di cui si possa far a meno, come un braccialettino colorato, ma per presidi che sono loro indispensabili per continuare a vivere! Ho scritto tutto su un sito che si chiama "ftalati sanità" e lo tengo aggiornato, per quanto possibile, sperando che il materiale presente serva ad ottenere con dignità quello che è giusto per i nostri figli e che arrivino notizie buone, di cui gioire assieme”.

Ora, dopo la notizia del maxisequestro di Milano, a Chiara è venuta un’altra idea: “Diremo che quei sondini, quelle mascherine, per i nostri figli sono giocattoli: non li usano per mangiare o respirare, per fare pipì o per curarsi, ma per divertirsi, come i loro compagni usano quei braccialetti. Così forse saranno ritirati dal commercio in quanto giocattoli non sicuri! Ora,, qualche direttore sanitario e generale si metta la mano sulla coscienza. Dai politici, al momento non si ode nulla”. (cl)

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