Tra gli stand del Salone del libro, dove nascono i nuovi volontari
TORINO - Una quindicina di libri presentati, uno stand informativo che ha registrato decine di accessi e quattro incontri - l’ultimo dei quali stamattina sul rapporto tra imprenditoria e terzo settore - che hanno superato ogni più rosea aspettativa in termini di pubblico. Se nel Cda del Salone del libro ormai si parla apertamente di renovatio - le nomine pare arriveranno dopo le amministrative, con l’idea di trasformare il tutto in un festival letterario - c’è chi alla kermesse torinese se l’è cavata molto meglio del previsto. Accade allo stand R120 del terzo padiglione, che da due anni ospita una rappresentanza del Centro servizi per il volontariato VolTo, una delle più importanti realtà nel terzo settore sabaudo: per questa edizione, il programma dell’ente era tutto incentrato sula riforma del terzo settore e sul rapporto con il mondo delle imprese; mentre anche stavolta lo spazio espositivo era organizzato come un piccolo punto di raccolta dei testi prodotti dai maggiori Centri servizi sparsi nei capoluoghi di tutto il paese.
- Secondo Alessandro Prandi - ex direttore VolTo, fresco di nomina come garante dei detenuti ad Alba (Cuneo) - l’obiettivo del Centro è creare all’interno del salone “uno spazio stabile dedicato a promuovere la cultura del volontariato”. “I testi in distribuzione per questa edizione - spiega - spaziano dai temi del carcere, fino alla disabilità, alla povertà e alle dipendenze. Di fatto, questi libri non si discostano affatto dalla formula del saggio o del reportage giornalistico; l’unica differenza è che sono distribuiti gratuitamente dagli stessi centri servizi che li producono: noi li esponiamo per la consultazione, e a chi ne faccia richiesta forniamo informazioni su come reperirli”.
E di richieste lo staff di Prando ne ha ricevute parecchie: anche in prossimità degli eventi di punta, l’afflusso di pubblico allo stand si è attestato nell’ordine delle 20-40 presenze, divise tra lo spazio presentazioni e lo stand informativo. Tanto che, anche quest’anno, l’ente ha deciso di approfittare dell’occasione per fare attività di reclutamento: sabato pomeriggio le schede di adesione compilate avevano già superato quota 30. “A voler fare una stima realistica - ci ha spiegato l’ex Direttore - lunedì chiuderemo con un 40-45 adesioni totali: il che è ottimo anche se si considera che il ritorno effettivo è di un nuovo volontario ogni tre schede pervenute”. A sentire Prando, nella maggior parte dei casi le domande arrivano da cittadini tra i 20 e i 40 anni, con un lavoro stabile e a volte anche una famiglia: “il che, se vogliamo - spiega - rompe un po’ lo stereotipo della vedova o dei single di ritorno che si gettano nel volontariato per riempire un vuoto. Sempre più spesso, inoltre, ci troviamo di fronte a stranieri appena arrivati in Italia”.
Tra i settori preferiti di questi “volontari per caso” (“che magari passano qui davanti tornando da una presentazione di Zerocalcare, finendo per lasciarci una domanda d’adesione”) spiccano il carcere, le disabilità e i servizi agli anziani. “Ma il maggior numero di domande - continua l’ex Direttore - anche quest’anno è relativo alle attività con i bambini, il che volendo rappresenta un ottimo spunto di riflessione”. A partire da domani, i volontari del Centro inizieranno a richiamare quanti hanno lasciato i propri recapiti. Ma chiunque fosse interessato, non deve far altro che cliccare qui (ams)