10 maggio 2014 ore: 12:49
Società

Trans discriminata, la denuncia: ''Stufi di dover subire''

L'episodio, segnalato dall'associazione Trans Napoli, riguarda Stefania Zambrano, organizzatrice del concorso Miss Trans Europa. Era in visita al fratello detenuto nel carcere di Frosinone
Stefania Zambrano

Stefania Zambrano

NAPOLI – Un altro caso di discriminazione verso una persona trans. Lo denuncia l’Associazione Trans Napoli attraverso la sua presidente Loredana Rossi: “Proprio mentre a Napoli si fa un gran parlare dei diritti delle trans nelle carceri, assistiamo all’ennesimo episodio di discriminazione che ha per protagonista una persona trans”. La persona in questione è Stefania Zambrano, l’estetista napoletana che organizza il concorso Miss Trans Europa, che giovedì era andata a fare visita al fratello detenuto nel carcere di Frosinone. “Quando mi hanno vista non mi hanno fatto problemi – racconta Stefania – Tutto è cominciato quando gli agenti penitenziari hanno visionato i miei documenti e si sono resi conto che alla mia fisicità non corrispondeva l’identità che appare ancora oggi sulla mia tessera”. Stefania, infatti, che era già stata a far visita in altre strutture a Napoli e Roma senza alcuna difficoltà, non avendo fatto l’intervento, non è ancora riuscita ad ottenere il cambio anagrafico. Non appena il personale della casa circondariale si è reso conto della situazione, Stefania è stata invitata ad allontanarsi dalla sorella, con cui si era recata a Frosinone, e a fare la fila con gli uomini, da un’altra parte. 

BOX“In quel momento c’era molta gente intorno – racconta la Zambrano – e ho provato un grande imbarazzo. Mi sono vergognata letteralmente”. A nulla sono valse le richieste da parte di Stefania di discrezione e rispetto della privacy: in forte disagio, la trans ha chiesto di parlare direttamente con il direttore del carcere di Frosinone. Ma il responsabile della casa circondariale, stando al suo racconto, avrebbe capito e le avrebbe fatto le sue scuse solo dopo la minaccia di una possibile denuncia a mezzo stampa di discriminazione e oltretutto a porte chiuse. “Le scuse non sono state pubbliche – dice – e non sono certo servite a spazzar via quel sentimento di vergogna, al punto tale che sono stata male per tutto il giorno e per calmarmi sono ricorsa all’uso di tranquillanti”. “Comprendiamo che spesso la disinformazione non si renda conto che crea forte disagio alle persone che la subiscono – commenta l’episodio Regina Satariano, responsabile del Consultorio Transgenere – Siamo stufi di dover sempre subire, chiediamo che venga fatta chiarezza affinché questi episodi già emotivamente carichi di disagio, non siano maggiormente aggravati dall’ignoranza”. (mn)

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