Trans discriminata, la denuncia: ''Stufi di dover subire''
Stefania Zambrano
NAPOLI – Un altro caso di discriminazione verso una persona trans. Lo denuncia l’Associazione Trans Napoli attraverso la sua presidente Loredana Rossi: “Proprio mentre a Napoli si fa un gran parlare dei diritti delle trans nelle carceri, assistiamo all’ennesimo episodio di discriminazione che ha per protagonista una persona trans”. La persona in questione è Stefania Zambrano, l’estetista napoletana che organizza il concorso Miss Trans Europa, che giovedì era andata a fare visita al fratello detenuto nel carcere di Frosinone. “Quando mi hanno vista non mi hanno fatto problemi – racconta Stefania – Tutto è cominciato quando gli agenti penitenziari hanno visionato i miei documenti e si sono resi conto che alla mia fisicità non corrispondeva l’identità che appare ancora oggi sulla mia tessera”. Stefania, infatti, che era già stata a far visita in altre strutture a Napoli e Roma senza alcuna difficoltà, non avendo fatto l’intervento, non è ancora riuscita ad ottenere il cambio anagrafico. Non appena il personale della casa circondariale si è reso conto della situazione, Stefania è stata invitata ad allontanarsi dalla sorella, con cui si era recata a Frosinone, e a fare la fila con gli uomini, da un’altra parte.
BOX“In quel momento c’era molta gente intorno – racconta la Zambrano – e ho provato un grande imbarazzo. Mi sono vergognata letteralmente”. A nulla sono valse le richieste da parte di Stefania di discrezione e rispetto della privacy: in forte disagio, la trans ha chiesto di parlare direttamente con il direttore del carcere di Frosinone. Ma il responsabile della casa circondariale, stando al suo racconto, avrebbe capito e le avrebbe fatto le sue scuse solo dopo la minaccia di una possibile denuncia a mezzo stampa di discriminazione e oltretutto a porte chiuse. “Le scuse non sono state pubbliche – dice – e non sono certo servite a spazzar via quel sentimento di vergogna, al punto tale che sono stata male per tutto il giorno e per calmarmi sono ricorsa all’uso di tranquillanti”. “Comprendiamo che spesso la disinformazione non si renda conto che crea forte disagio alle persone che la subiscono – commenta l’episodio Regina Satariano, responsabile del Consultorio Transgenere – Siamo stufi di dover sempre subire, chiediamo che venga fatta chiarezza affinché questi episodi già emotivamente carichi di disagio, non siano maggiormente aggravati dall’ignoranza”. (mn)