18 ottobre 2013 ore: 10:36
Giustizia

Tratta: 520 permessi per art. 18 nel 2012, solo 80 per sfruttamento lavorativo

In 13 anni 21.378 persone sono entrate in un programma di protezione e assistenza sociale. Il maggior numero di permessi rilasciato in Emilia-Romagna. I dati nell’indagine “Punto a capo sulla tratta” di Cnca e Caritas Italiana
Prostituzione e tratta. Scarpe

ROMA – Le vittime di sfruttamento lavorativo faticano a trovare protezione in Italia. Lo attestano i dati riportati dall’indagine “Punto a capo sulla tratta” (vedi lanci precedenti): nel 2012 dei 520 permessi rilasciati ex art. 18 (“Soggiorno per motivi di protezione sociale”) del testo unico n. 286/98, 440 sono stati concessi per sfruttamento sessuale e solo 80 per sfruttamento lavorativo. “Lo sbilanciamento - spiegano i curatori dell’indagine - nasce dalla controversa questione circa l’adeguatezza o meno di questo permesso anche per la tutela delle vittime di sfruttamento lavorativo”. E aggiungono: “A fronte di un fenomeno dai numeri rilevanti, con decine di migliaia di lavoratori stranieri su tutto il territorio nazionale, gli strumenti di tutela appaiono particolarmente deboli nonostante la recente introduzione del reato di caporalato e l’inasprimento del sistema repressivo verso gli sfruttatori”.

In 13 anni sono state oltre 65 mila le persone contattate dai 665 progetti di protezione sociale in base all’articolo 18 e 21.378 hanno deciso di entrare in un programma di protezione e assistenza sociale. Altre 3.770 persone, dal 2006 al 2012, hanno beneficiato dei 166 progetti in base all’articolo 13 della legge 228/2003 sullo sfruttamento sessuale.

Il maggior numero di permessi ex articolo 18 per motivi sessuali è stato rilasciato, secondo i dati del ministero dell’Interno, in Emilia Romagna (70) e in particolare nella provincia di Modena (24). I dati sui permessi per sfruttamento lavorativo sono invece parziali e disponibili solo per tre regioni: Puglia (70), Campania (7) ed Emilia Romagna (3).

Circa le nazionalità di appartenenza delle vittime, la Nigeria si conferma destinataria del maggior numero di permessi di soggiorno per sfruttamento sessuale (245), seguita dal Marocco (35) e dalla Cina (22). I pochi permessi rilasciati per sfruttamento lavorativo evidenziano invece un primato del Senegal (38) e del Ghana (27). “In generale si tratta di numeri contenuti e poco chiarificatori rispetto al fenomeno - precisano i ricercatori - . Ad esempio, la Romania è una delle nazionalità più coinvolte nello sfruttamento sessuale ma non risulta dalla rilevazione dei permessi ex art.18 in quanto si tratta di un paese comunitario. Solo attraverso la ricerca empirica e i relativi dati sulle persone contattate è stato possibile ricostruire un panorama più completo del fenomeno”. (gig)

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