Tratta. Guerra: “I fondi ci sono ma solo per programmazione annuale”
GUERRA – “I fondi per la tratta ci sono, anche se sarà difficile andare oltre la programmazione annuale dei progetti, data la precarietà delle finanze pubbliche”. Nel corso del convegno sulla tratta di esseri umani, organizzato oggi a Roma da Caritas e Cnca, la viceministra del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, ha voluto rassicurare le associazioni impegnate nel settore: “in questo campo l'Italia ha fatto un investimento che intende portare avanti”. Le cifre dei fondi stanziati, però, non sono ancora certe ma Guerra ha spiegato che si è cercato di “mantenere il livello degli anni scorsi”,. “Nella legge di stabilità non c'è un finanziamento specifico per la tratta -ha sottolineato - si tratta di risorse aggregate all'interno dei fondi destinati al contrasto della violenza sulle donne, quindi rientrano in un finanziamento complessivo adeguato per sostenere anche questo settore”.
Le risorse (che negli anni scorsi erano pari a 8 milioni di euro) dovrebbero permettere la partenza per il 2014 dei bandi legati all'articolo 13 della legge antitratta (progetti di prima accoglienza) e all'articolo 18 della legge sull'immigrazione (programmi di reinserimento e sostegno alle vittime). Progetti che scadono il 31 dicembre prossimo. Secondo Maria Grazia Giammarinaro,rappresentante speciale e Coordinatrice per la lotta alla tratta di esseri umani dell'Osce(Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) nel nostro paese "sono state investite nella tratta davvero poche risorse a fronte di un ottimo lavoro da parte degli enti. C'è stato, di fatto, un surplus di risultati. Questo a significare che ogni euro speso in questo ambito è speso bene."
Nel corso dell'incontro è stato affrontato anche il tema del coordinamento delle politiche di contrasto. Secondo Oliviero Forti di Caritas italiana, c'è bisogno di un organismo che faccia da regia, anche alla luce di casi di sfruttamento all'interno dei Cara e dei Cie: “il governo deve prendersi la responsabilità di creare un' Agenzia sul tema per mettere tutti nella condizione di lavorare più serenamente”. Secondo la viceministra Gerra, però, non serve un'autorità esterna ma un Tavolo di coordinamento e la maturità delle amministrazioni locali di lavorare in sinergia. “Il discorso della rete è molto importante: le competenze in gioco sono tante ma se esse non si parlano non si arriva a una sinergia -afferma – abbiamo già avviato i primi contatti con le associazioni per mettere in piedi un Piano d'azione sulla tratta. Le regioni sollecitano un coinvolgimento in questo campo, la consapevolezza di mettere in piedi un'azione coordinata c'è, il mio impegno c'è, abbiamo una strada davanti importante che sfrutteremo al meglio”. Guerra ha poi ricordato che il fenomeno della tratta coinvolge anche i minori: “stiamo cercando di costruire un metodo coordinato e un sistema informativo di monitoraggio. Abbiamo delle evidenze gravi di bambini che scompaiono e che finiscono nell' accattonaggio, nella prostituzione e nello spaccio. Su questo dobbiamo intervenire al più presto”. Anche don Armando Zappolini, presidente del Cnca, ha sollecitato un intervento tempestivo sulla tratta. “Questo rapporto cancella ogni alibi. Nessuno potrà più dire 'non sapevo'. La nostra titubanza, il nostro disinteresse favoriscono lo sfruttamento, la sofferenza delle persone. -afferma -Ora occorre responsabilità, prima di tutto da parte delle istituzioni." (ec)