11 settembre 2013 ore: 15:35
Immigrazione

Tremila automobilisti stranieri in campo per la sicurezza stradale

Il progetto bolognese, primo in Europa, propone corsi di guida sicura gratuiti e un call center multilingue per i problemi legati alla mobilità. Ideatore del progetto, l’Automobile Club d’Italia. L’obiettivo, favorire l’integrazione e la socialità tra stranieri e tra stranieri e italiani
Straniero guida auto

BOLOGNA – L’Automobile club Bologna ha fissato per il prossimo 22 settembre la data del corso per diventare Ambasciatori di sicurezza stradale. Un’esperienza formativa ma anche, e soprattutto, un’iniziativa per favorire l’integrazione degli stranieri in Italia. Il progetto Ambasciatori di sicurezza stradale, portato avanti dall’Automobile Club d’Italia è patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal ministero degli Affari Esteri, dal ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge, e dal ministro Affari Regionali turismo e sport, Graziano Delrio, ed è sostenuto da Sara Assicurazioni e Aci Global. L’idea – prima in Europa – è nata per prevenire gli incidenti sulle strade: in Italia, gli stranieri sono quelli a rischiare di più. Ogni anni, il 6,4 per cento degli automobilisti italiani è coinvolto in un incidente: tra gli automobilisti stranieri (il 7 per cento del totale) la percentuale sale sino al 13,5 per cento. Le cause sono molteplici, a partire dal presupposto che nella maggior parte dei casi le patenti di altri Stati non sono valide in Italia. Abituati a regole e a comportamenti diversi – basti pensare alla circolazione a sinistra in molti Paesi – gli stranieri si trovano spesso in difficoltà a guidare in Italia. Per lavoro o per turismo, gli stranieri sulla strada rappresentano una buona fetta del traffico complessivo. “La sicurezza stradale non è una questione di etnia o di colore della pelle – spiega il presidente dell’Ac Bologna, Luciano Zacchini – ma un obiettivo che noi perseguiamo anche con questo progetto formativo improntato ai valori dell’integrazione e dell’accoglienza. La cultura della sicurezza è la nostra chiave di volta per una mobilità responsabile e realmente sostenibile”.

Unica condizione richiesta per partecipare è il possesso della patente di guida. Il progetto mira a creare in 3 anni 3 mila ambasciatori, mille all’anno (in realtà in 10 mesi ne sono già stati “nominati” 1.800) e un call center multilingue permanente per consulenza legale e tecnica sui problemi legati alla mobilità. I corsi si svolgono nel fine settimana, durano una giornata e si articolano su 2 livelli. Come a scuola guida, c’è una parte teorica e una pratica, durante la quale si affrontano anche simulazioni di incidenti, per le quali è spiegato l’atteggiamento corretto da mantenere. Ogni alunno è seguito da un istruttore. I corsi si svolgono presso il centro Aci-Sara di Vallelunga, uno dei più moderni e attrezzati in Europa. Alla fine, i partecipanti diventano Ambasciatori di sicurezza stradale. A loro è chiesto di diffondere il valore del codice stradale nelle famiglie e nelle rispettive comunità, impegnandosi a promuovere il rispetto delle regole e, in particolare, l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza (anche posteriori), dei seggiolini omologati per il trasporto dei bambini, degli auricolari e del sistema viva-voce per il cellulare e i pericoli della guida sotto l’effetto di alcol e droghe. Una ricerca condotta tra gli ambasciatori, rileva che il 95 per cento di loro ritiene utile la formazione ricevuta e il 98 per cento giudica ottima l’esperienza vissuta. Gli istruttori hanno riscontrato un netto miglioramento delle qualità degli allievi stranieri, con una crescita della consapevolezza dei rischi sulla strada e la correzione delle cattive abitudini al volante.

Monika Jakiela rappresenta la Dma Servizi, un’agenzia di servizi per lo sviluppo della mobilità e del turismo e per la formazione alla cultura della sicurezza stradale per gli stranieri in Italia: a lei il compito di mettere in pratica il progetto e di “selezionare” i partecipanti. Un lavoro portato avanti con la collaborazione delle ambasciate, delle università, delle scuole e delle istituzioni ecclesiastiche: “Il progetto Ambasciatori di sicurezza stradale è volto innanzitutto alla promozione dell’integrazione e della fiducia in sè. Chi partecipa fa qualcosa per se stesso e ne è orgoglioso: uomini e donne, soprattutto di mezza età. Quando arrivano alle sede di Vallelunga (Roma), sembrano in gita. Si divertono, socializzano, si aiutano e collaborano. Dopo l’esperienza, riceviamo sempre numerose lettere di ringraziamento per le nozioni e le pratiche importanti imparate, in grado di salvarti la vita o salvarla ad altri”. (ambra notari)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news