Tutori volontari dei minori stranieri soli, Palermo diventa laboratorio
PALERMO - Accompagnare i minori stranieri nel loro delicato percorso di crescita ed integrazione nel territorio cercando di diventare per loro un punto di riferimento significativo. Con questo obiettivo Palermo diventa laboratorio sperimentale dei tutori volontari dei ragazzi stranieri non accompagnati arrivati sulle coste siciliane dalla Libia. Di questo si è parlato in occasione della giornata del rifugiato questa mattina a Palazzo delle Aquile a Palermo nel corso del convegno "L'Istituto della tutela: dimensione essenziale per la protezione dei minorenni non accompagnati in Italia".
In particolare, si è svolto un momento di confronto tra cittadinanza, istituzioni e agenzie che gestiscono processi e servizi di accoglienza per minorenni stranieri non accompagnati, anche alla luce dell’esperienza realizzata nell’ambito del progetto europeo “SafeGuard – Più sicuro con il tutore”, oggi in fase conclusiva. L’iniziativa, cofinanziata dall’Unione Europea, ha cercato in questi due anni di operare per identificare e promuovere un modello per la nomina immediata del tutore e la qualifica delle sue competenze in alcune delle aree più congestionate dall’arrivo di persone migranti, con un focus specifico sulla Sicilia. A Palermo intanto in molti hanno chiesto di diventare tutori volontari dei giovani migranti. Tra di loro c'è il medico dell’Asp e l’insegnante in pensione ma anche il dipendente comunale e il titolare di un b&b. Poi ancora ci sono assistenti sociali, impiegati e sindacalisti. Tutti vogliono dare una mano ai giovani migranti che arrivano a Palermo senza genitori.
"Il mosaico dei diritti e dell'integrazione di questi ragazzi - dice nel suo saluto il sindaco Orlando - continua all'insegna della valorizzazione di questo tassello importante dei tutori volontari che avranno un ruolo determinante per tutti. Ricordiamoci che questi ragazzi vogliono molto di più di un tetto e del cibo. Ci aspettiamo che il tema rientri pienamente anche nell'agenda europea affinchè si possano dare le risposte migliori che finora non ci sono state. Solo grazie ai migranti la globalizzazione può avere il volto gioioso o sofferente dei migranti altrimenti potremmo parlare solo di un traffico di merci".
“Sono per il momento il tutore di circa 850 minori - dice l'assessore agnese Ciulla - italiani e stranieri. Non mi sento un buon tutore perché con questi numeri non possiamo dare risposte esaurienti. Ad ogni nave carica di immigrati che arriva quando iniziamo a fare la conta dei minori per vedere se abbiamo i posti, mi vergogno perchè da persone li facciamo diventare dei numeri. L'immagine di questi ragazzi è quella di giovani che arrivano stanchi ma pieni di speranza ma che poi in sei mesi saranno stanchi e arrabbiati perchè li abbiamo istituzionalizzati. Nonostante tutto abbiamo il dovere di garantire la migliore accoglienza che è una macchina difficile da gestire. La figura del tutore non è la soluzione di tutti i problemi ma un passo importante se inserito in una logica più grande. Il tutore può diventare un punto di riferimento per costruire relazioni significative in un percorso di integrazione autentico che dia sicurezza".
“Lo considero un privilegio - afferma la garante nazionale per l'infanzia Filomena Albano - quello di potermi occupare delle persone di minori età, della loro tutela e piena salvaguardia. La nuova prospettiva di accoglienza parte proprio da queste figure di tutori il cui impegno e cammino con questi giovani dovrà essere costantemente monitorato. Alla Sicilia per il flusso elevato di transito dei minori stranieri va un riconoscimento speciale anche se occorrerà lavorare su un nuovo sistema di accoglienza condiviso di buone prassi che possano consolidarsi per tentativo di dare una risposta ad un problema che tutti sappiamo essere non emergenziale ma strutturale". “Attenzione i ragazzi non sono solo il futuro ma anche e soprattutto il presente su cui dobbiamo agire concretamente - aggiunge il garante dell'infanzia e dell'adolescenza di Palermo Pasquale D'Andrea-. Gli adulti sempre più spesso non hanno il coraggio di affrontare una materia culturale così importante. Attenzione i minori non dobbiamo solo proteggerli ma metterli soprattutto nelle condizioni di esprimere e pensare avendo diritto di parola. Dobbiamo fare leva su elementi forti di cambiamento che ci devono spingere a capire quale progetto educativo vogliamo portare avanti per tutti i giovani. Non basta certo un'amministrazione sensibile ma occorrono risorse culturali e materiali per cambiare il sistema e capire quali risposte educative vogliamo dare a partire dai processi partecipativi. Il laboratorio dei tutori volontari può essere una risorsa solo se inserita in un sistema più ampio di sinergie pubbliche e private".
Ad intervenire facendo anche il punto della situazione sulla situazione legislativa e giuridica dei minori è stata anche la parlamentare Sandra Zampa. “Per crescere dobbiamo partire soltanto dai giovani che non vengono qui solo per trovare un cibo e un letto come dice pure il sindaco Orlando ma perchè vogliono costruire un futuro diverso da quello da cui provengono. Dietro ognuno di loro c'è una storia speciale che va curata e sostenuta. Il minore ha bisogno di essere ascoltato per uscire dall'invisibilità senza rimanere in balia e preda di traffici illeciti (tratta, criminalità pedopornografia e accattonaggio). Lasciarli soli significa spingerli a sbagliare strada distruggendo la loro vita e quella di tutta la nostra società. E' immorale che l'Europa non si interpelli sulla scomparsa dei tanti minori ed è immorale che non siamo andati a prenderli direttamente sul posto. Dobbiamo avere ancora la capacità di indignarci e la strada della tutela volontaria è un percorso significativo di notevole importanza. Il paese ha necessità di razionalizzare tutto il sistema dell'accoglienza ma ancora non siamo usciti da questa logica emergenziale". (set)