Tv, "opere d'arte" e famiglie: ecco cosa resta della Giornata per l’autismo
ROMA – Per molti è stato un vero e proprio tour de force: da una trasmissione televisiva all'altra, dal Campidoglio al Quirinale, dal Bambin Gesù al Maxxi, magari passando per piazza del Popolo e concludendo la serata all'Auditorium, dopo una visita notturna ai monumenti illuminati di blu: il 2 aprile è passato e davvero tante sono state, sopratutto a Roma, le iniziative messe in campo da associazioni e istituzioni, con la partecipazione di numerose famiglie “con autismo”. Volti come quelli di Gianluca Nicoletti, Davide Faraone, Carlo Hanau, Eleonora Daniele, diventati quasi “testimonial” di una situazione che conoscono da vicino, sono rimbalzati da un angolo all'altro della città, da un canale televisivo all'altro, portando con sé il proprio punto di vista sull'autismo e reagendo con minore o maggiore entusiasmo a questa o quella iniziativa. Oggi, il 3 aprile, è dunque tempo di bilanci: cosa resta di quella “consapevolezza” che ieri si è sbandierata ai quattro venti? C'è qualcosa di nuovo che è iniziato, o tutto si è consumato nell'arco di una giornata, come un interruttore che accende una luce (rigorosamente blu) per poi spegnerla allo spuntar del giorno?
Telecamere e “opere d'arte”. Certamente si spegneranno i riflettori, che ieri hanno fatto irruzione nelle vite delle famiglie, dando loro voce e visibilità. Resta, ancora oggi, la bella sensazione di “aver fatto qualcosa insieme”, di aver spezzato la solitudine, di essere usciti dall'isolamento: e questo senso di comunità, favorito dalla rete virtuale, resterà di sicuro, ormai forte e solido tra tanti gruppi, comunità e associazioni. Resterà anche, per un po', l'arte dei ragazzi autistici, che ieri al Maxxi si sono “esposti” e ora voleranno, con il murale collettivo, fino al palazzo dell'Onu: almeno per un mese, sarà ancora lì, quell'opera d'arte, a testimoniare la bellezza insolita dello sguardo autistico. Ma questo 2 aprile ha segnato, sopratutto, nuove “nascite”: è questa la grande novità, che distingue questa edizione dalle sette che l'hanno preceduta. Qualcosa è nato e, c'è da sperare, resterà. Qualcosa, invece, si aspetta ancora che nasca, ma è vicina la “data del parto”, se gli impegni di ieri saranno mantenuti.
Le nascite: una fondazione, un protocollo, una direttiva, una mozione. E' nata la Fondazione italiana per l'autismo. Ieri sera, alla serata di raccolta fondi, la sala Sinopoli dell'Auditorium non era certo affollata, ma la giornata era stata intensa e forse per questo l'affluenza è stata limitata. La fondazione, però, c'è, insieme al numero verde, o sarebbe meglio dire “blu”, che ha iniziato a squillare: 800.031819. E' un soggetto tutto nuovo, che si propone di coordinare il lavoro di tante asociaizoni, ma anche si sostenere la ricerca e promuovere iniziative di formazione: troppo presto per dire se è ciò di cui le famiglie avevano bisogno, ma certamente è una risposta “istituzionale”, un passo che avvicina i palazzi alle case. E' nato anche un protocollo, quello siglato ieri al Maxxi, tra le famiglie, dalle ministre Lorenzin e Giannini, che apre la strada a una nuova sinergia tra salute e scuola, per una piena inclusione.
E c'è una nuova direttiva, che promette di ridurre in modo significativo quello “stress burocratico” che affligge le famiglie: è quella dell'Inps, che da ieri elimina la visita presso la Commissione, ai fini del riconoscimento dell'invalidità civile. Basterà la diagnosi certificata da un centro accreditato con il Servizio nazionale, senza nessun altro accertamento da parte dei medici legali dell'Istituto. Una vera e propria “svolta”, anche nel riconoscimento della condizione dell'autismo, con le sue proprie peculiarità”.
A Roma, poi, è “nata” una nuova speranza per i cittadini con autismo in cerca di lavoro: è la mozione approvata all'unanimità in aula Giulio Cesare, che “chiede a tutte le Istituzioni preposte di affrontare finalmente in un'ottica integrata la presa in carico della persona con autismo – spiega Erica Battaglia (Pd), tra i proponente della mozione - sostenendo tutte quelle politiche di integrazione e dopo di noi che tanto sono utili alla qualità della vita di tante famiglie romane coinvolte da questa patologia. Prevede Progetto individuale, piena applicazione della legge 328, tavolo di lavoro interassessorile e interistituzionale per una proposta che arrivi a dare concretezza ad interventi multidisciplinari per le persone con autismo”.
Un nuovo rapporto con il Quirinale. Si può considerare una nascita, forse, anche l'incontro che si è svolto ieri al Quirinale: la sensazione, infatti, era proprio che qualcosa di nuovo stesse accadendo. Non un incontro formale, ma un confronto vero e proprio, con un presidente della Repubblica attento nell'ascolto e competente nella materia. Le famiglie si sono sentite comprese e accolte, le associazioni soddisfatte per le importanti sollecitazioni di Mattarella. La sollecitazione, prima di tutto, a una nuova nascita, la prima che si attende, in ordine di tempo: la legge sull'autismo.
Le leggi “in gestazione”. Tra ciò che ancora “in gestazione”, infatti, il disegno di legge sull'autismo potrebbe presto vedere la luce. Approvato all'unanimità al Senato, è stato discusso Camera (Commissione Affari sociali) lo scorso 1 aprile e lo sarà nuovamente il 9. “Sarà un iter molto veloce – assicura a Redattore sociale Ileana Argentin, deputata Pd – Avremo una pausa per gli emendamenti: sto ricevendo infatti osservazioni critiche da parte elle associazioni, che chiedono sopratutto una maggiore considerazione per gli adulti con autismo e una maggiore chiarezza sui fondi: e hanno ragione, perché per produrre il cambiamento non basta spingere un interruttore che illumini di blu un monumento. Occorrono risorse: e queste risorse vanno investite”. C'è poi un'altra “gestazione” a cui guardare con particolare attenzione: quella della legge per il Dopo di noi, che sta particolarmente a cuore ai genitori di ragazzi autistici. “Mi aspetto che sia in aula a giugno - dichiara Argnetin – E', insieme alla legge sull'autismo, uno dei capisaldi del cambiamento che ieri, in tutte le piazze e i palazzi, si è promesso. Già dalle prossime settime vedremo se alle tante parole di ieri seguiranno i fatti”.
Intanto resta, almeno oggi, il buonumore per quel che è stato ieri. Come quello che esprime Gianluca Nicoletti: “Cosa è accaduto? Ancora on abbiamo capito, ma è stato fantastico”. (cl)