3 maggio 2022 ore: 14:56
Società

Ucraina. Draghi: “È guerra, nessuna equivalenza tra aggressore e aggredito”

Il presidente del Consiglio torna a chiedere il tetto europeo ai prezzi del gas importato dalla Russia: "Ogni giorno inviamo a Putin somme con cui finanziare la sua campagna militare". E lancia la revisione dei trattati
Foto: Agenzia Dire Mario Draghi nuova

ROMA – “Dobbiamo sostenere l’Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il Presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare. In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste“. Così il premier Mario Draghi, nel discorso alla plenaria del Parlamento europeo.

“Se dagli eventi tragici di questi anni sapremo trarre la forza di fare un passo avanti. Se sapremo immaginare un funzionamento più efficiente delle istituzioni europee che permetta di trovare soluzioni tempestive ai problemi dei cittadini, allora potremo consegnare loro un’Europa in cui potranno riconoscersi con orgoglio”, dice Draghi.

“L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell’Unione Europea: la pace nel nostro continente. Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie tra Stati; sul rispetto dei diritti umani, oltraggiati a Mariupol, a Bucha, e in tutti i luoghi in cui si è scatenata la violenza dell’esercito russo nei confronti di civili inermi. Vogliamo che l’Ucraina resti un Paese libero, democratico, sovrano”.

Draghi sottolinea: “Proteggere l’Ucraina vuol dire proteggere noi stessi e il progetto di sicurezza e democrazia che abbiamo costruito insieme negli ultimi settant’anni”.

 “La priorità è arrivare ad un cessate il fuoco per salvare vite”

“Aiutare l’Ucraina vuol dire soprattutto lavorare per la pace”, dice il premier Mario Draghi, nel discorso alla plenaria del Parlamento europeo. “La nostra priorità – aggiunge Draghi – è raggiungere quanto prima un cessate il fuoco, per salvare vite e consentire quegli interventi umanitari a favore dei civili che oggi sono molto difficili. Una tregua darebbe anche nuovo slancio ai negoziati, che finora non hanno raggiunto i risultati sperati”. 

“L’Europa può avere ruolo centrale, lo dobbiamo alla nostra storia“

“L’Europa- prosegue Draghi- può e deve avere un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo per via della nostra geografia, che ci colloca accanto a questa guerra, e dunque in prima linea nell’affrontare tutte le sue possibili conseguenze. Dobbiamo farlo per via della nostra storia, che ci ha mostrato capaci di costruire una pace stabile e duratura, anche dopo conflitti sanguinosi”.

Draghi conclude: “L’Italia, come Paese fondatore dell’Unione Europea, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica”.

“Italia appoggia sanzioni Ue a Russia e continuerà a farlo”

“Abbiamo appoggiato le sanzioni che l’Unione Europea ha deciso di imporre nei confronti della Russia, anche quelle nel settore energetico. Continueremo a farlo con la stessa convinzione in futuro”, dice ancora Draghi a Strasburgo.

“Oggi finanziamo campagna Putin, serve tetto Ue a prezzi gas russo”

“Sin dall’inizio della crisi, l’Italia ha chiesto di mettere un tetto europeo ai prezzi del gas importato dalla Russia. La Russia vende all’Unione Europea quasi due terzi delle sue esportazioni di gas naturale – in larga parte tramite gasdotti che non possono essere riorientati verso altri acquirenti. La nostra proposta consentirebbe di utilizzare il nostro potere negoziale per ridurre i costi esorbitanti che oggi gravano sulle nostre economie”, dice ancora Draghi.

“Allo stesso tempo – aggiunge- questa misura consentirebbe di diminuire le somme che ogni giorno inviamo al Presidente Putin, e che inevitabilmente finanziano la sua campagna militare”.

“Attenuare subito costi guerra o Europa in recessione”

“Le diverse crisi che derivano dal conflitto in Ucraina arrivano in un momento in cui l’Europa aveva già davanti a sé esigenze di spesa enormi. La transizione ecologica e quella digitale ci impongono investimenti indifferibili. A questi vanno aggiunti i costi della guerra, che dobbiamo affrontare subito, per evitare che il nostro continente sprofondi in una recessione”, dice ancora il presidente del Consiglio a Strasburgo.

“Si abbracci con coraggio e fiducia revisione trattati”

“Il quadro geopolitico è in rapida e profonda trasformazione. Dobbiamo muoverci con la massima celerità. E dobbiamo assicurarci che la gestione delle crisi che viviamo non ci porti al punto di partenza, ma permetta una transizione verso un modello economico e sociale più giusto e più sostenibile. Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso – dall’economia, all’energia, alla sicurezza. Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia”, dice il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo alla Seduta Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Parole accolte dal primo applauso della Plenaria. (DIRE)

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