Ucraina, Soleterre: "Per chi arriva in Italia necessaria assistenza psicologica immediata"
Emergenza Ucraina, la campagna/appello di Soleterre
ROMA - Soleterre da 2 settimane ha aperto un nuovo fronte di lavoro al confine polacco, a Przemysl e a Rzeszów dove, con il proprio team di psicologi dell’emergenza specializzati nel lavoro con i minori, effettua screening dei pazienti oncologici pediatrici e delle loro mamme anche nei luoghi di frontiera per intercettare i pazienti non più nel controllo del sistema sanitario ucraino a causa della guerra. Un lavoro, fa sapere in una nota la ong, che si estende anche alla valutazione delle condizioni psicologiche delle persone in fuga che accompagnano i bambini.
“Sono condizioni di lavoro molto difficili perché le persone sono in transito, si fermano nei centri di accoglienza sul confine per poche ore o giorni. Dai primi colloqui fatti dai nostri psicologi emergono disturbi da stress post traumatico con elementi dissociativi: di fronte a noi vediamo, spesso, corpi assenti, non persone che riescono ad interagire in un tempo presente, la loro mente è comprensibilmente altrove, sembrano difendersi da quello che accade ‘dissociandosi’ dalla realtà. – spiega il presidente Damiano Rizzi, Soleterre, dal confine tra Polonia e Ucraina - Hanno bisogno di essere ascoltati e raccontano senza tregua o si rinchiudono in silenzi insondabili. Nella pratica quotidiana ricorriamo a manovre elementari: un collega mi ha raccontato che per tranquillizzare una donna con un attacco psicotico in corso le hanno fatto vedere il cielo e lei, non vedendo più le bombe che cadevano come succedeva fino a pochi giorni prima, ha iniziato a calmarsi”.
“Molti dei bambini in arrivo in Polonia dall’Ucraina non parlano, non reagiscono agli stimoli del contesto esterno, sono assenti. Altri sono molto agitati. Altri ancora giocano e disegnano. Potremmo dire che 1/3 di loro ha problemi di grave trauma ed emerge dai loro racconti che sono rimasti per ore sotto le macerie durante i bombardamenti o che hanno perso un familiare. Tutte le donne soffrono la separazione dal marito o compagno. Le persone che stiamo accogliendo in Italia sono vittime di guerra che hanno pertanto bisogno di assistenza psicologica immediata. Soleterre può dare assistenza in Ucraina, al confine e in Italia per i pazienti oncologici pediatrici, i loro accompagnatori e per altri bambini traumatizzati in fuga”, prosegue Rizzi.
La ong lancia un appello alle istituzioni italiane e alle tante realtà del terzo settore che si stanno occupando di accoglienza e sostegno in Italia, “affinché vi sia l’attivazione di una adeguata assistenza psicologica delle persone in arrivo dall’Ucraina in guerra”. Soleterre ribadisce che “si tratta di vittime di guerra, con bisogni – soprattutto psicologici – specifici e assolvibili solo da realtà e professionisti della salute mentale”.
Soleterre è da 20 anni impegnata nel dare cure mediche, accoglienza e sostegno ai bambini malati di cancro ucraini. In queste ore tragiche sta lavorando senza sosta per continuare a garantire farmaci nei pochi reparti pediatrici funzionanti e mettere in salvo, fuori dal paese, i pazienti più gravi che non possono assolutamente rischiare di rimanere senza cure anche per un solo giorno. Si può sostenere l'attività della ong con una donazione su www.soleterre.org/ucraina