Udine, Asgi: "La mancata accoglienza è in contrasto con le direttive europee"
Foto - Federico Fabbro
UDINE - “Che non si dia accoglienza ai profughi fino alla verbalizzazione della domanda di asilo è totalmente in contrasto con la direttiva europea (33/2013) che prevede l’attivazione di percorsi ‘nel momento in cui manifestano la volontà di chiedere la protezione internazionale’”. A chiarire la situazione di Udine, dove 140 profughi si trovano in una sorta di limbo senza accoglienza, è Giuseppe Schiavone del direttivo nazionale dell’Asgi – Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
Foto - Federico Fabbro |
“Sostenere che non è possibile accogliere fino alla formalizzazione o è frutto di un’ignoranza imbarazzante o è una scelta per sollevarsi dalle proprie responsabilità”. L’accusa è rivolta senza mezzi termini alla prefettura di Udine, di cui Schiavone denuncia le inadempienze: “A Udine i termini per la verbalizzazione, che oggi sono molto tassativi, non vengono rispettati e passano non meno di un paio di mesi dalla presentazione della domanda alla formalizzazione. I ritardi sono comuni anche nelle altre città - non conosco realtà in cui si verbalizza in due giorni – ma almeno sono predisposti interventi di accoglienza nelle more della verbalizzazione, consentendo di attivare immediatamente dei percorsi”. Per Schiavone l’assenza di strutture «non solleva la Prefetture dall’obbligo di trovare soluzioni, anche in via straordinaria, grazie al margine operativo amplissimo di cui possono disporre. Può capitare che il sistema vada in sofferenza, ma a Udine la situazione è strutturale e non più tollerabile”.
L’Asgi precisa che situazioni analoghe sono diffuse un po’ dappertutto: “Il caso Udine è esploso perché non si tratta di una grande città e 140 profughi non possono non essere visti. Ma ci sono altri casi simili che, essendo meno evidenti, passano sottotraccia”. (gig)