18 maggio 2018 ore: 14:44
Economia

Ue, contratto di governo: riformare il mercato nell'interesse dei cittadini

"Al di la' della definizione del quadro generale, va riesaminato il complesso sistema di regole del mercato che si e' andato accumulando nel tempo, che non risponde agli interessi dei cittadini". Questo il proposito fissato da Lega e M5s...

ROMA - "Al di la' della definizione del quadro generale, va riesaminato il complesso sistema di regole del mercato che si e' andato accumulando nel tempo, che non risponde agli interessi dei cittadini". Questo il proposito fissato da Lega e M5s nel contratto definitivo di governo, al capitolo 'Unione europea'.
Secondo i responsabili, "vanno debellati i fenomeni di dumping all'interno dell'Unione, eliminate le decisioni lesive degli interessi della piccola industria, valorizzate le nostre eccellenze produttive, perseguite le contraffazioni, le violazioni dei marchi e la circolazione dei falsi, proibendo le confusioni tra 'Made by Italy' e 'Made in Italy' e imponendo la dichiarazione di origine dei prodotti".

"Sotto il profilo del bilancio UE e in vista della programmazione settennale imminente- scrivono ancora- occorre ridiscuterlo con l'obiettivo di renderlo coerente con il presente contratto di governo. Con lo spirito di ritornare all'impostazione delle origini in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza, cooperazione e solidarieta' si ritiene necessario rivedere, insieme ai partner europei, l'impianto della governance economica europea (politica monetaria, Patto di Stabilita' e crescita, Fiscal compact, MES, procedura per gli equilibri macroeconomici eccessivi, etc.) attualmente asimmetrico, basato sul predominio del mercato rispetto alla piu' vasta dimensione economica e sociale. Ci impegneremo infine nel superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dalla direttiva Bolkenstein".

Infine, "per quanto concerne Ceta, MESChina, TTIP e trattati di medesima ispirazione ci opporremo agli aspetti che comportano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini, oltre a una lesione della corretta e sostenibile concorrenza sul mercato interno. L'Unione deve esplicitamente riconoscere che l'Italia rappresenta un confine geografico esterno che va adeguatamente protetto per garantire e tutelare il principio della libera circolazione delle persone e delle merci. In particolare, intendiamo riformare i meccanismi di gestione di fondi Ue preassegnati all'Italia", si legge in chiusura del capitolo. (DIRE)

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