Ue, il razzismo prende di mira i musulmani: vittime soprattutto donne
Diverse le raccomandazioni che il rapporto formula per l’Italia, dove la crisi economica sembra aver ridotto sensibilmente se non annullato i piccoli progressi fatti negli anni precedenti: adottare una legge specifica sulla libertà di religione, prevedere più luoghi di culto per i non cattolici, una nuova sanatoria per gli immigrati irregolari che già lavorano nel nostro paese, miglior accesso alla casa e al’istruzione, più attenzione alle condizioni di rom, sinti e camminanti e adottare una legge sul diritto di voto amministrativo. Una piccola nota positiva è la diminuzione delle segnalazioni di discriminazione per l’accesso a beni e servizi da parte degli immigrati, scesa fra il 2010 e il 2012 dal 3,3 all’1 per cento. Un rimprovero viene invece fatto agli operatori dei media che, nel nostro paese, sembrano poco capaci di coprire in modo corretto e non demagogico le notizie riguardanti immigrazione e minoranze. Tornando al problema dell’islamofobia, o discriminazione contro l’islam, questo è più presente in tutti gli Stati membri rispetto alla discriminazione verso altre religioni o altre minoranze etniche.
La paura dell’islam, rileva il report, è utilizzata come capro espiatorio dai politici per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica da altri e più seri problemi. L’islamofobia crea difficoltà a molti musulmani in tutti gli Stati membri, per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, all’alloggio, al lavoro e a beni e servizi. Inoltre, viene spesso riservato loro un diverso trattamento da parte delle forze di polizia e per quanto riguarda il ricorso alla giustizia. (Maurizio Molinari)