Ue sui rifugiati, Amnesty: “Superata paralisi, ma passi avanti ancora insufficienti”
ROMA – Sul tema rifugiati, paralisi europea superata, ma niente illusioni: i numeri sono ancora troppo contenuti rispetto all’entità della crisi. È quanto ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International in merito al vertice dei ministri dell'Interno dell'Unione europea tenutosi il 22 settembre. “I governi europei hanno almeno superato la paralisi e mostrato che la loro azione può essere teoricamente determinante – ha affermato Dalhuisen -. Ma nessuno deve illudersi che l'accordo raggiunto modificherà significativamente la situazione sul terreno o migliori il rispetto dei diritti umani dei rifugiati che arrivano in Europa”. Secondo Dalhuisen, infatti, “il numero dei rifugiati da ridistribuire è ancora troppo basso rispetto all'immensità della crisi in corso”. Una decisione, quella presa dai ministri dell’Unione che per il direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International va nella giusta direzione, “ma i leader europei devono fare 10 passi avanti – conclude -, non uno solo".
Unicef soddisfatta per la questione minori. In una nota l’organizzazione afferma di accogliere “positivamente” il riconoscimento, da parte dell’Unione Europea, “del superiore interesse dei bambini come criterio prioritario nel loro trasferimento all’interno dell’Unione Europea e che i bisogni specifici dei bambini di ricevere cure mediche e protezione dovrebbero essere un interesse prioritario”. “Siamo soddisfatti – continua - per il fatto che nelle ultime proposte dell’Unione Europea sia stata data particolare attenzione alla vulnerabilità dei bambini rifugiati e migranti e chiediamo che vengano urgentemente ampliati gli sforzi per prendersi cura e dare supporto ai bambini, la maggior parte dei quali hanno affrontato viaggi faticosi e sono esausti e spaventati”.
L’Unicef continua a chiedere che i diritti e la dignità dei bambini rifugiati e migranti vengano pienamente rispettati, che vengano destinati investimenti adeguati per un’assistenza specializzata per tutti i bambini in movimento e che vengano garantiti supporto e protezione a tutti i bambini non accompagnati e separati. I minorenni rifugiati e migranti non dovrebbero essere mai detenuti e criminalizzati soltanto perché rifugiati o migranti. “Visto che, quest’anno, in Europa 1 richiedente asilo su 4 è un minorenne – conclude l’organizzazione -, è necessario fare ogni sforzo per salvaguardare i diritti e la protezione di tutti i bambini e gli adolescenti rifugiati e migranti, non solo quando arrivano in Europa ma anche nei paesi dai quali provengono, in particolare in Siria e nei paesi vicini, dove attualmente sono sfollati 2 milioni di bambini.”