10 novembre 2014 ore: 11:45
Disabilità

Un "albergo etico" per impegnare i ragazzi disabili. Il sogno di Muni e Michele

Il progetto dei genitori di Toti, ragazzo con disabilità psichica, prevede la costruzione de "La casa di Toti" a Ragusa, in un casale del '700. Una struttura alberghiera dove i ragazzi disabili accoglieranno i turisti, assistiti da tutor specializzati
Albergo etico. La famiglia di Muni e Toti

Muni Sigona e la sua famiglia

PALERMO - La Casa di Toti sarà una comunità/albergo etico per ragazzi con disabilità diverse, capaci di accogliere i turisti assistiti da tutor specializzati. E' questo il sogno della famiglia di Toti, un ragazzo di 15 anni con una disabilità psichica. Il loro desiderio è quello, in questo modo, di creare un futuro per lui e per gli altri ragazzi come lui.
Muni e il marito Michele, entrambi impiegati catanesi, si considerano fortunati perché la loro famiglia possiede un antico casale del ’700 in provincia di Ragusa, nella bellissima Modica. Questa struttura potrebbe diventare una vera e propria residenza-comunità, un "albergo etico" in grado di ospitare ragazzi con patologie analoghe a quelle di Toti e quindi compatibili sotto il profilo dell’assistenza.

Il progetto prevede, infatti, con la ristrutturazione e l'adeguamento della struttura con 16 posti letto, l’inserimento anche lavorativo dei giovani disabili maggiorenni che hanno completato la scuola, che in questo modo potrebbero garantirsi un futuro dignitoso e soddisfacente.

"I ragazzi in questo modo - spiega la mamma di Toti - da semplici fruitori di un albergo diventerebbero gestori. Per noi il progetto non rappresenta una semplice attività ma la costruzione di un futuro per nostro figlio e per altri ragazzi come lui. Così abbiamo pensato di preparare un video-racconto del progetto, facendolo partecipare al concorso 'Nati per proteggere' del gruppo assicurativo Axa che ha messo in palio 50 mila euro. Il concorso premierà, infatti, la più votata tra le storie di impegno e solidarietà. Questo progetto potrebbe diventare un modello importante per tutta l'Italia". Il video, in un mese, ha ricevuto 52. 610 voti, piazzandosi al primo posto. Di alberghi con questa finalità ne esistono al mondo soltanto 6, e tra questi, uno a Barcellona e uno a Bilbao.

Muni Sigona e la sua famiglia

"Siamo una coppia di genitori che, da sempre, lotta per migliorare la qualità della vita dei suoi due figli - dice la signora Muni Sigona -. Finora abbiamo avuto la forza di affrontare tutte le difficoltà con molta tenacia e serenità. Mio figlio ha una disabilità psichica che abbiamo scoperto quando lui aveva tre anni. A dieci anni Toti ha iniziato a prendere dei psicofarmaci che in qualche modo cercano di contenerlo nei momenti di maggiore crisi".

Circa un anno fa, (da sett.2013 a giugno 2014), su consiglio dei medici, i genitori hanno portato Toti in una comunità per minori dove, per un periodo sperimentale, ha vissuto lontano da loro.
“E’ stata una scelta molto sofferta ma sapevamo che avrebbe potuto dare buoni risultati - racconta la mamma di Toti -. Purtroppo l’esperienza in comunità, per Toti, è stata molto forte ma non ha avuto un epilogo positivo perché nostro figlio non si è trovato bene ed è ritornato a vivere con noi".
"Da qui è cominciata l’idea di potere riadattare la nostra casa vacanze, facendola diventare una struttura ricettiva, gestita da giovani con disabilità. Ho sognato, infatti, che questa nostra villa potesse diventare un luogo dedicato a questi giovani dove loro potessero sperimentarsi in varie attività con tanti laboratori occupazionali, affiancati da operatori in grado di accompagnarli e seguirli"

"Come prima cosa, abbiamo intenzione di fare una onlus che si chiamerà 'La casa di Toti',  mentre per la realizzazione del progetto confidiamo nei fondi privati. Sono stata chiamata anche da un grosso sponsor italiano. Intanto, adesso si aspetta che venga decretato il vincitore dei 50 mila euro in palio per il concorso 'Nati per proteggere'. Sugli otto partecipanti noi siamo quelli che abbiamo ricevuto più voti. Se vinceremo, metteremo subito da parte la somma attivandoci per la prima realizzazione del progetto, iniziando a ristrutturare i primi due locali dell’albergo etico. Ci siamo dati un tempo di tre anni per realizzare e concludere il progetto con la selezione anche del personale che dovrà affiancare questi ragazzi". (set)

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