Un’alleanza per combattere il tumore infantile in Africa
ROMA - Un primo, importante, passo avanti verso la creazione di un’alleanza strategica per rispondere alla difficile sfida del tumore pediatrico nei paesi a basso e medio reddito, in particolare quelli africani. E’ il senso e l’obiettivo dell’accordo siglato oggi, 5 novembre 2021, a Parigi, dai presidenti del Gruppo Franco Africano per l’Oncologia Pediatrica e Fondazione Soleterre. Le due organizzazioni, entrambe impegnate nel facilitare la cura del tumore pediatrico, sono già partner, soprattutto in Costa d’Avorio e Marocco ma da quest’anno anche in Burkina Faso.
“L’Oms stima che dei 400 mila casi di tumore pediatrico diagnosticati a livello globale ogni anno, la maggior parte provenga da Paesi a medio e basso reddito, dove il tasso di sopravvivenza è ancora estremamente basso: il tasso varia in relazione al tipo di tumore e alla regione, ma una stima calcolata sulla base di un modello di microsimulazione di Lancet Oncology indica la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi per l’Africa orientale all’8,1%. – si legge in una nota - Le cause del bassissimo tasso di sopravvivenza in Africa e nei paesi a basso e medio reddito sono molteplici, ma una delle principali risiede nel fatto che molto spesso i tumori non vengono diagnosticati o vengono diagnosticati con troppo ritardo: attualmente si stima che un caso su due di tumore pediatrico nell’Africa sub-Sahariana non venga identificato a causa di limitazioni a livello di sistema sanitario, che comprendono difficoltà di accesso alle cure e alla diagnosi, oltre al processo di referral tra strutture periferiche e ospedali centrali”.
Uno studio commissionato da Lancet Oncology prevede che tra il 2020 e il 2050 ci saranno 13,7 milioni di nuovi casi di tumore pediatrico e, se non avverranno cambiamenti significativi a livello dei sistemi sanitari, il 44% di questi non verrà diagnosticato. Questo significa che, sulla base dei tassi attuali di mortalità, 11,1 milioni di bambini moriranno di tumore, e 9,3 milioni di questi (pari al 84,1% del totale) saranno bambini che vivono in Paesi a basso e medio reddito.
“Diviene prioritario formare alleanze strategiche tra le diverse organizzazioni internazionali impegnate sul tema: - commenta Soleterre - solo attraverso un intervento multi-disciplinare e di network sarà possibile agire effettivamente sulle disuguaglianze che ancora oggi ostacolano l’accesso alle cure e alla diagnosi precoce per il tumore infantile in Africa. E l’alleanza strategica voluta da Fondazione Soleterre e Gfaop va proprio in questa direzione”.