Un futuro di libertà per le donne: ecco il festival "La violenza illustrata"
BOLOGNA – La dimensione dell’autonomia, dell’empowerment delle donne, la possibilità di un futuro libero da violenza, di esprimere soggettività e conquistare autodeterminazione. Sono i temi al centro della dodicesima edizione del festival “La violenza illustrata”. Promossa dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, la rassegna “vuole porre l’accento sulla dinamica oltre che sull’effetto, ovvero sul processo politico e personale che la dimensione di rafforzamento delle donne comporta”. A partire dall’illustrazione di Olimpia Zagnoli, l’edizione 2017 del festival racconta i percorsi di uscita dalla violenza, le sfide che questi percorsi comportano, tra sconfitte e riuscite, e traccia le possibili traiettorie per “Ri-uscire” (questo il titolo della manifestazione) a riappropriarsi di sé e del proprio progetto di vita. Oltre 60 gli eventi di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che coinvolgeranno tutto il territorio cittadino e metropolitano dal 7 novembre al 4 dicembre.
Si parte il 9 novembre con la tavola rotonda “Lavoro di cura e migrazione, tra diritto e vulnerabilità”, un dibattito sulle esperienze degli sportelli lavoro dei Centri antiviolenza in Emilia-Romagna a parteciperanno alcune operatrici dei Centri attive nell’orientamento al lavoro e ricercatrci universitarie che si occupano di genere e lavoro (Quartiere Santo Stefano, Sala Marco Biagi, dalle 9.30 alle 13.30). Sempre il 9 novembre verrà presentato il numero di Piazza Grande realizzato in collaborazione con la Casa delle donne e la Biblioteca delle donne e dedicato al rapporto tra violenza e marginalità sociale (Biblioteca italiana delle donne, ore 18). Il 10 e l’11 novembre sono in programma due giornate di studi dedicate a “Genere e violenza. Quando le donne chiedono asilo” (Biblioteca Cabral).
Un workshop per migliorare le voci di Wikipedia relative alla violenza contro le donne e crearne di nuove. WikiDonne User group, Casa delle donne e Biblioteca Sala Borsa propongono un laboratorio di formazione di competenze nel correggere e fornire informazioni adeguate sul tema della violenza sulle donne (11 novembre, Sala Borsa). Il 14 novembre si parlerà invece di centri per uomini maltrattanti e, in particolare, di quello aperto a Bologna: la presentazione si terrà presso il Comando dei Carabinieri di via dei Bersaglieri 3 e sarà l’occasione per un confronto interdisciplinare e integrato che sottolinei la necessità di rendere visibili gli autori e chiedere loro conto dei comportamenti che hanno posto o pongono in essere contro mogli o compagne.
“Educare all’antiviolenza nello sport” è il seminario in programma il 18 novembre nella sede del Coni regionale. Obiettivo? Capire perché lo sport fatica a dare dignità agli arbitri donna. O perché le donne non allenano squadre maschili. O ancora perché la terminologia dei giornalisti è tanto diversa nel descrivere lo sport al femminile. Ne parleranno, tra gli altri, il presidente del Coni regionale, Umberto Suprani, Paola Luciani, fotografa professionista, Luisa Rizzitelli, presidente di Assist, Francesca Vitali dell’Università di Verona e past president di Aips, Andrea Ceciliani dell’Università di Bologna.
Tra gli oltre 60 eventi che compongono il programma di “La violenza illustrata” ci sono anche presentazioni di libri, spettacoli teatrali, laboratori per bambini, concerti, performance, reading musicali, workshop di wendo (forma di autodifesa femminile), proiezioni di film, mostre. Il 21 novembre al Met di via Gorky 6 inaugura la mostra “Testimoni silenziose” in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne e della campagna Coop “Io mi spendo e tu”: Coop Allenanza 3.0 sostiene i Centri antiviolenza dei propri territori donando l’1% del ricavato della vendita dei prodotti a marchio Coop nelle giornate del 24, 25 e 26 novembre a sostenere la Casa delle donne.
Il festival si chiuderà il 4 dicembre con l’incontro “Cuore. L’unico muscolo da allenare per ‘battere’ una donna” che presenta gli esiti di un lavoro durato tre anni a Bologna per rendere l’ambito sportivo un luogo privo di atteggiamenti verbali e fisici violenti nei confronti di un genere e chiede a sportivi e sportive famosi di dialogare sul tema della violenza sulle donne nell’ottica dell’educazione ai giovani sportivi (Cappella Farnese, dall 9 alle 13). (lp)