29 giugno 2017 ore: 14:46
Salute

Un infermiere a casa per aiutare i malati di Alzheimer

Progetto di Inrca a Falconara Marittima. Previene incidenti domestici, organizza esami e visite. L’infermiere, messo a disposizione gratuitamente dalla fondazione "Nino Masera per il benessere dell’anziano", diventa il primo interlocutore dei familiari, assumendo il ruolo di ‘regista’ delle cure. Il progetto coinvolge 20 famiglie
Mani di donna anziana, Alzheimer - SITO NUOVO

ROMA - Un infermiere a domicilio per aiutare i malati d’Alzheimer e le loro famiglie nel delicato impegno dell’assistenza. È la novità introdotta dal progetto “La comunità che (si) cura”, attivato a Falconara M.ma (An) grazie alla collaborazione tra Inrca – Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani, Anteas Marche - ente capofila, Ial, Cisl, Fondazione Masera e Parrocchia del Rosario. L’obiettivo del progetto, co-finanziato dalla Fondazione Cariverona e patrocinato da Cisl, Fnp Marche e dal Comune di Falconara, è contrastare l’isolamento che caratterizza le persone con Alzheimer, oltre a ridurre lo stress e rispondere ai bisogni delle famiglie: sia attraverso il coinvolgimento nei compiti di assistenza e cura del malato, sia con iniziative per fornire ai familiari momenti di sollievo, grazie al supporto attivo della comunità locale.

“Un tentativo di ampio respiro – spiega il direttore scientifico dell’Inrca, Fabrizia Lattanzio - di mettere in sinergia le attività dei vari soggetti pubblici e della società civile nella gestione della fragilità, e di misurarne l’impatto per il sistema sanitario”. L’infermiere, messo a disposizione gratuitamente dalla fondazione ‘Nino Masera per il benessere dell’anziano’, diventa così il primo interlocutore dei familiari, assumendo il ruolo di ‘regista’ delle cure. Grazie a visite periodiche può controllare lo stato del paziente, suggerire i pasti più indicati, prevenire gli incidenti domestici rimuovendo i fattori di rischio, dare consigli per gli spostamenti in casa e organizzare esami e visite. “Gli interventi a casa da parte di professionisti formati rappresentano investimenti vantaggiosi – chiarisce Lattanzio -.  Rispondendo in tempo reale ai bisogni dei pazienti nel proprio contesto di vita è possibile evitare il ricorso a soluzioni più costose come i ricoveri”. Il progetto coinvolge 20 famiglie residenti a Falconara e comprende l’attivazione di servizi ‘leggeri’ di volontariato, come supervisione dei pasti, accompagnamento, prenotazione di visite specialistiche, consegna di certificati e generi di prima necessità, oltre ad attività ludico-ricreative come lettura o semplice compagnia.

Tramite questionari, Inrca e Anteas effettuano costantemente un controllo costante sulle condizioni di salute dei pazienti e sull’operato di infermieri e volontari, in modo che le attività siano sempre rispondenti ai bisogni dei familiari. Nell’ambito del progetto, il 9 marzo scorso è stato inaugurato il primo caffè Alzheimer della zona, presso i locali della Parrocchia del Rosario. Gli incontri si svolgono ogni 15 giorni con la presenza di psicoterapeuti e animatori. Della durata di 1 anno, il progetto è attivo in un territorio, il Comune di Falconara, dove gli over 65 sono più di 7 mila e di questi i malati di demenza sono circa l’8%. 

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