Un lavoro al parco divertimenti per due ragazzi con sindrome Down
CASERTA - Si chiamano Monica e Carmine e sono due giovani con sindrome di Down che iniziano oggi un lavoro stagionale. Saranno impiegati per due mesi a Ditellandia Acqua Park, un noto impianto balneare e parco divertimenti del litorale Domizio, nel comune di Mondragone (in provincia di Caserta). Monica Margheron di 19 anni e Carmine Ferrara di 20 avranno un contratto a tempo determinato e, assunti con la qualifica di banconista, si occuperanno della mensa e del bar della struttura. Lavoreranno al servizio banco del ristorante e alla caffetteria, alla preparazione e distribuzione di semplici piatti e bevande, all’allestimento della vetrina, al rifornimento dei prodotti nel settore di competenza.
I due ragazzi da diversi anni frequentano i percorsi di autonomia della sezione Associazione Italiana Persone Down di Caserta. Il loro primo inserimento lavorativo è una sorta di ricompensa per il loro impegno nei corsi di formazione dove hanno acquisito una maggiore autonomia personale. “L’inserimento lavorativo dei nostri ragazzi – spiega Guglielmo D'Allocco, Coordinatore dell’Aipd Caserta – rappresenta un traguardo importantissimo che chiude un ciclo, rappresentando il naturale punto di arrivo delle nostre attività di educazione all’autonomia”. “Sono felice di poter condividere con tutte le sezioni Aipd la nostra ‘esperienza lavorativa’ – commenta Maria Giovanna Gionti, Presidente Aipd Caserta – e a Monica e Carmine dico grazie per il loro contributo nel far capire a tutti come una persona con la sindrome di Down possa lavorare con tutte le sue potenzialità”. Monica ha partecipato anche al primo orientamento lavorativo, che si tenuto a Napoli dal lo scorso giugno, nell’ambito del progetto “Lavoriamo in Rete – Percorsi di inserimento lavorativo nei territori del Sud”, promosso dall’Aipd e finanziato dalla Fondazione con il Sud.
“Come Fish Campania siamo felici dell'ottimo lavoro svolto dall’Aipd di Caserta – dice Daniele Romano, responsabile di Fish Campania - nostra associazione federata, che ha portato a questo straordinario risultato. Si deve fare in modo che queste buone prassi non siano la straordinarietà ma diventino la quotidianità, perché tutti siamo diversi ma tutti abbiamo gli stessi diritti, quindi anche le persone con disabilità hanno il diritto di lavorare. Facciamo un in bocca al lupo e di buon lavoro a Monica e a Carmine”. (ip)