22 novembre 2013 ore: 13:58
Giustizia

Un seminario ''obbligatorio'' sulla violenza contro le donne

La violenza contro le donne arriva sui banchi dell'Alma Mater di Bologna. E lo fa con un seminario quasi obbligatorio (l'alternativa e' il tirocinio) per gli studenti al terzo anno del corso di laurea in Filosofia (ma e' aperto a tutti).

Bologna - La violenza contro le donne arriva sui banchi dell'Alma Mater di Bologna. E lo fa con un seminario quasi obbligatorio (l'alternativa e' il tirocinio) per gli studenti al terzo anno del corso di laurea in Filosofia (ma e' aperto a tutti). E' un esame universitario a tutti gli effetti, con verifica finale, idoneita' (non un voto in trentesimi) e sei crediti maturati. E' il primo seminario sulla violenza contro le donne in Italia ad essere inserito in un corso di laurea "con la stessa dignita' degli altri insegnamenti", sottolineano Annarita Angelini, coordinatrice del corso di Filosofia, e Valeria Babini, responsabile scientifica del seminario, che questa mattina hanno presentato l'iniziativa alla stampa insieme al rettore Ivano Dionigi. E proprio oggi, da Roma, e' arrivata anche una lettera di sostegno del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che invita le due docenti dell'Alma Mater "ad andare avanti nella vostra preziosa azione didattica e culturale con ancora maggiore impulso".

Il ministro esprime la sua "vicinanza al vostro progetto, che nasce dalla qualita' del programma e degli studiosi coinvolti, che permettono di vedere il problema della violenza sulle donne a 360 gradi, andando in profondita' rispetto ai tristi casi di cronaca e affrontando il sostrato culturale nel quale la violenza di genere si radica e cresce. Sono convinta- aggiunge Carrozza- che tra i compiti dell'Universita' vi sia anche quello di parlare con voce ferma e chiara delle violazioni della dignita' della persona e ai diritti umani. Violazioni che colpiscono tante donne, anche fuori dai riflettori dei media, e che riguardano tutta la cittadinanza, non sono una questione femminile". Per questo il ministro dice di aver apprezzato che il seminario si apra con una lezione sull'identita' maschile.

Piu' che un corso universitario, dunque, il seminario sulla violenza di genere e' un "vero momento educativo", sottolineano Angelini e Babini, un insegnamento "fondamentale, come la filosofia teoretica, perche' gli studenti sono prima di tutto cittadini". E proprio su questo tasto batte anche il rettore. "Siamo in un Paese strano- afferma- dove siamo sempre costretti a inseguire le emergenze e a ridurre i danni. Ci vogliono sempre due o tre morti prima di mettere un semaforo rosso". Dionigi cita il Vajont e il disastro di questi giorni in Sardegna. E parla ovviamente anche della violenza sulle donne, "un'emergenza sociale cha ha toni eclatanti". Il seminario e' dunque una "perla di cui mi rallegro molto", perche' "si va alla radice del problema". E il fatto che sia a Filosofia e' un valore aggiunto.

"E' un'opera di vigilanza sul pensiero- sostiene Dionigi- l'Universita' deve formare cittadini interi: se non lo fa l'Universita', chi lo fa? Noi qui facciamo pienamente il nostro mestiere". Il seminario sara' presentato agli studenti il prossimo 25 novembre, alle 13, al quarto piano della Facolta' di Lettere, ma le lezioni saranno da febbraio a maggio. In cattedra saliranno storici, giornalisti, giuristi, linguisti, psicologi e filosofi, per "scomporre e analizzare il problema" in tutte le sue sfaccettature. Tra i relatori, anche la scrittrice Dacia Maraini. E poi Sandro Bellassai, Remo Bodei, Adriano Prosperi, Milli Virgilio, Lea Melandri e Marianna Bolko. Prevista anche la proiezione di tre film: "La Ciociara"; "Marianna Ucria"; "Primo amore". La multinazionale farmaceutica Msd sponsorizza il seminario mettendo a disposizione un budget per pagare gli eventuali rimborsi per viaggio e alloggio chiesti dai relatori (il corso di laurea non ha fondi propri).

(DIRE)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news