Un sms per aiutare le famiglie siriane. Obiettivo 1,2 milioni di euro
ROMA - “Il conflitto più letale al mondo, peggiore della guerra nei Balcani, con almeno centomila morti, il maggior rapporto fra vittime civili e militari, sei milioni di profughi, oltre quattro milioni di sfollati interni, e due milioni di rifugiati nei paesi confinanti”. Il vicedirettore di Caritas Italiana, Paolo Beccegato, delinea con questi numeri la necessità di “scuotere le coscienze su un conflitto dimenticato”, con un’iniziativa di solidarietà per le famiglie della Siria, che a causa della guerra si trova con quasi un terzo della popolazione in gravi condizioni di precarietà e a rischio vita.
L’obiettivo è raccogliere un milione e duecentomila euro da destinare al progetto “Le famiglie del mondo per le famiglie della Siria”, realizzato da Caritas Siria negli otto centri nelle sei regioni del paese, per dare sostegno alimentare, abitativo e sanitario a 5.400 famiglie sfollate.
L’iniziativa viene lanciata in occasione del Pellegrinaggio delle famiglie sulla tomba di San Pietro, che porterà in Vaticano almeno 150mila persone il prossimo 26 e 27 ottobre. “Sarà l’unica occasione in cui invece di dire di spegnere i telefonini chiederemo di tenerli accesi, e di mandare un sms solidale - commenta Vincenzo Paglia, residente del Pontificio Consiglio per la Famiglia -. Dalla stessa piazza San Pietro, nella quale il mondo si è riunito in una veglia di preghiera con il Santo Padre per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo, lo scorso 7 settembre, parte il grande abbraccio delle famiglie del mondo per sostenere le famiglie siriane in difficoltà con un aiuto concreto, di un grande amore che si esprime attraverso gesti autentici”. Dal 25 al 28 ottobre, infatti, si potranno donare uno o due euro da mobile o da fisso (solo da questi ci si aspetta circa metà del ricavato), oltre alle classiche offerte tramite conto corrente bancario, postale o online, specificando la causale.
Il progetto avrà la durata di un anno, e vedrà il sostegno diretto di Caritas Italiana con 200mila euro. “La struttura di Caritas Siria è piccola ma ben in rete con le altre realtà ecclesiali e non, con 20 operatori e trecento volontari siriani – spiega Beccegato -, e si dovrà modulare a seconda dell’evoluzione del conflitto, di cui ora non si vede la soluzione, anche se si spera che dalla conferenza di pace di novembre porti almeno a una tregua”.
Si avvicina il terzo inverno di conflitto, che porterà freddo e neve, e “spazzerà queste tende”, come raccontato nel video legato all’iniziativa, realizzato da Federico Fazzuoli e Elisa Greco nel campo profughi di Faur, nella valle del Bekaa.
L’obiettivo della raccolta fondi sarà quindi quello di fornire viveri complementari a quelli distribuiti dalle agenzie dell’Onu (soprattutto farinacei), per garantire un nutrimento equilibrato. Si darà anche una sistemazione abitativa ad almeno 300 famiglie sfollate. “Chi è fuggito ha ormai speso tutti i propri averi – spiega il vicedirettore della Caritas - , è disposto a vendersi per avere un tetto sulla testa, e ci sono traffici di ogni genere”. Infine l’aiuto sanitario, per chi è ferito, traumatizzato, o ha malattie croniche.
La scelta delle famiglie destinatarie del progetto, spiegano, prescinde dal credo religioso, sono state selezionate le più vulnerabili, con presenza di problemi fisici o mentali, monoparentali, numerose. “O aiutiamo le famiglie o i singoli si perdono – spiega Beccegato. Per Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana, “E’ un'iniziativa che allarga gli orizzonti, e dà sempre più corpo alle azioni di vicinanza e sostegno alla popolazione e alle famiglie locali intraprese da Caritas Italiana sin dall'inizio di questa emergenza, fedeli al mandato ricevuto dalla nostra Conferenza episcopale”.