Una giornata di digiuno e un sit-in: la società civile si mobilita per Sea Watch
Foto Agenzia Dire
ROMA - Una giornata di digiuno e un sit-in sotto piazza Montecitorio, in solidarietà con i 47 migranti da dieci giorni a bordo della nave Sea Watch 3 e ancora senza un porto sicuro. La nave è ancora a 1,4 miglia da Siracusa, in attesa di sapere se sarà possibile sbarcare in sicurezza le persone in Italia. Per protestare contro l’ennesimo stallo dopo il salvataggio in mare di una ong, sono due le manifestazioni organizzate oggi.
“Ci passa la fame”. La prima è stata lanciata da un gruppo di attivisti: Donata Columbro insieme a Claudia Vago, Claudio Riccio e Martina Cera si chiama #cipassalafame è una giornata di mobilitazione per i diritti dei migranti e dei rifugiati. L’iniziativa è nata dal basso, da un post su Facebook ma subito hanno aderito circa 1300 persone da 27 paesi diversi nel mondo. “Ci si è rivoltato lo stomaco al pensiero che all’indomani del Giorno della Memoria 47 persone sono ancora a poche miglia da Siracusa senza poter scendere da una nave, che non è possibile rimandare 150 richiedenti asilo nelle prigioni libiche a farsi torturare, che è inaccettabile aver trasformato il nostro mar Mediterraneo in un cimitero della fortezza Europa - scrivono gli organizzatori -. È un digiuno collettivo: un atto privato (mangiare-non mangiare), che diventa pubblico nel momento in cui scelgo di donarlo alla causa dei diritti umani”. Qualcuno devolverà il denaro risparmiato alle organizzazioni che operano nel Mediterraneo, qualcun altro ha organizzato una colletta alimentare.
“Non siamo pesci”. Molti, oltre al digiuno, parteciperanno al presidio a Montecitorio organizzato da Luigi Manconi e l’associazione A Buon Diritto e lo scrittore Sandro Veronesi. L’appuntamento è alle 17 a piazza Montecitorio a Roma. Nell’appello, oltre alla richiesta di sbarco immediato per le persone a bordo di Sea watch si chiede una commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo e di realizzare una missione in Libia.