Una impresa su dieci guidata da stranieri, Lombardia al primo posto
ROMA - Tra gennaio e marzo ha rallentato il passo, ma continua a mostrare una vitalita' decisamente piu' accentuata del resto dell'azienda-Italia. La componente straniera della nostra imprenditoria continua ad espandersi seguendo un trend di crescita quasi costante che, alla fine di marzo di quest'anno, l'ha portata alla soglia delle 575 mila realta', pari al 9,5% dell'intero stock di imprese iscritte ai registri delle Camere di commercio italiane. Pur se in lieve rallentamento rispetto al recente passato, nel primo trimestre dell'anno il bilancio tra aperture e chiusure di imprese guidate da stranieri ha fatto segnare un saldo positivo per 3.674 unita', a fronte del forte risultato negativo della componente italiana (-19.579 unita' nello stesso periodo). Guardando agli ultimi sette anni, il fenomeno dell'imprenditoria straniera si conferma uno dei motori (insieme alla componente giovanile e femminile) che mantengono in equilibrio il sistema imprenditoriale nazionale, impedendo una piu' forte contrazione della sua base.
Questi i dati piu' rilevanti dell'indagine condotta da Unioncamere-InfoCamere a partire dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, sulla presenza in Italia di imprese guidate da persone nate all'estero, con riferimento al primo trimestre del 2017. Cosi' in un comunicato Unioncamere.
Il settore in cui le imprese di stranieri sono maggiormente presenti e' quello del commercio (circa 207 mila imprese, il 36% di tutte le aziende a guida straniera), seguito dalle costruzioni (131 mila, il 23% delle straniere) e da alloggio e ristorazione e manifattura (entrambe prossime alle 45 mila unita'). Quasi una su tre imprese di stranieri (il 32%) è artigiana.
Geograficamente, la regione più attrattiva per l'insediamento di imprenditori stranieri è la Lombardia con 111 mila realtà, seguita a lunga distanza dal Lazio (75mila) e dalla Toscana (53mila). Tra i paesi di provenienza degli imprenditori immigrati (con riferimento alle sole imprese individuali, le uniche per cui e' possibile associare la nazionalita' al titolare), quello piu' rappresentato e' il Marocco, con 68.459 imprese indivuduali esistenti alla fine del marzo scorso. Sugli altri gradini del podio la Cina (51.077 imprese) e la Romania (con 48.570). Dall'analisi sul territorio, si scopre che alcune nazionalita' hanno eletto delle vere e proprie 'patrie' imprenditoriali in alcune province italiane: e' il caso o del Bangladesh che ha il suo 'quartier generale' a Roma, dove ha sede il 42,4% di tutte le sue imprese. Ma anche in altre province si assiste a significative concentrazioni di imprese di una data nazionalita': i pachistani a Napoli (il 19,2% della loro comunita' imprenditoriale e' all'ombra del Vesuvio), i romeni a Torino (il 12,5%), mentre la 'capitale' cinese di Prato ospita 'soltanto' il 10,3% di tutta la rappresentanza imprenditoriale del Celeste Impero, conclude Unioncamere.