Una smart camera per facilitare la vita di ciechi e ipovedenti
OrCam MyEye |
BOLOGNA – Una piccola fotocamera posizionata sugli occhiali che riceve informazioni visive e le racconta in tempo reale a chi la indossa, leggendo testi, riconoscendo prodotti e identificando volti. È OrCam MyEye, il dispositivo indossabile realizzato dall’azienda israeliana OrCam, che può aiutare le persone cieche, ipovedenti o con gravi difficoltà visive e di lettura a essere più indipendenti nelle attività quotidiane. “La nostra mission è dare supporto alle persone che presentano problematiche alla vista e di lettura, aiutandole ad acquisire una maggiore autonomia nelle loro attività quotidiane – ha detto Ziv Aviram, co-founder e ceo di OrCam – Le avanzate funzionalità di OrCam MyEye permettono a chi usa il device di leggere testi da libri, quotidiani, menù, computer, smartphone e di riconoscere agevolmente gli amici e le persone care, in tempo reale. Per renderlo possibile, è stato fondamentale lavorare sul design di OrCam MyEye in modo da rendere il device indossabile, discreto e semplice da utilizzare”.
Un dispositivo indossabile, collegato a una batteria delle dimensioni di uno smartphone, da fissare all’asticella degli occhiali. Ma come funziona? “La microcamera indossabile scatta foto di libri, testi, segnali stradali, è sufficiente puntare l’indice della mano destra verso l’oggetto oppure premere un tasto sulla batteria – spiega Filippo Borghi, di Helpicare che distribuisce OrCam MyEye in Italia – Il testo fotografato viene poi trasformato in un messaggio uditivo che la persona ascolta grazie all’auricolare integrato. La caratteristica interessante rispetto ad altri dispositivi simili è la dimensione: essendo molto piccolo è possibile indossarlo e portarlo con sé fuori casa”. Oltre alla lettura di testi, stampati o in formato digitale, è possibile attivare la funzionalità di riconoscimento dei volti: basta volgere il viso nella direzione della persone che abbiamo di fronte, il device avviserà della presenza di qualcuno, per memorizzare il soggetto basta pronunciarne il nome e il dispositivo archivierà l’informazione per utilizzarla in seguito.
Già diffuso negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e Francia, OrCam MyEye è stato presentato all’Istituto ciechi di Milano e testato dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti. “Si tratta di uno strumento in grado di realizzare quello che promette – ha detto Salvatore Romano, direttore generale Uici – Il riconoscimento dei testi è eccellente e, raffrontato ad altri sistemi, garantisce una qualità superiore. La messa a fuoco del testo è semplice anche per chi è completamente privo della vista, la memorizzazione di volti e oggetti, pur non essendo immediata, dopo i passaggi preliminari per salvare le informazioni, garantisce un riconoscimento perfetto”. Nelle scorse settimane è stato presentato a Bologna in occasione di Handimatica ed è già in commercio. “A Handimatica abbiamo fatto circa 20 dimostrazioni – dice Borghi – I feedback sono stati positivi, per le persone ipovedenti è un dispositivo interessante perché può facilmente essere utilizzato in esterni, per le persone cieche può sostituire, ad esempio, gli audiobook per la lettura”.
In Italia sono circa 1,5 milioni gli ipovedenti e 362 mila le persone cieche. Le regioni a maggior concentrazione di ciechi sono Sicilia, Lazio Puglia, Sardegna (dati Iapb Italia onlus). Il 40% degli italiani non è mai andato dall’oculista ed è poco attento alle patologie della vista e alla loro prevenzione (dati Polo nazionale servizi e ricerca per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva degli ipovedenti presso il Policlinico Gemelli di Roma). Secondo il ministero della Salute, il numero di ciechi è in diminuzione mentre quello di anziani e ipovedenti è in aumento a causa dell’allungamento dell’aspettativa di vita. (lp)