Università, nuovo Isee: "Borse di studio non siano reddito"
Roma - Il principio per cui per il Consiglio di Stato e' "illeggittimo" considerare le indennita' di disabilita' come reddito valga anche per le borse di studio. A lanciare l'appello e' l'Unione degli Universitari per cui e' un "paradosso" che le borse di studio contribuiscano ad incrementare il reddito familiare complessivo. "Questa sentenza boccia una delle impostazioni di fondo della nuova modalita' di calcolo, che considera la borsa di studio come un fattore di incremento del reddito, quando invece questo strumento ha solo uno scopo di compensazione e di ausilio". Cosi' Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari.
Il gruppo alcuni mesi fa ha inviato un'istanza al Ministero del Lavoro per chiedere che "l'importo della borsa di studio non sia piu' considerato ai fini della determinazione del valore ISEE". "Tale modifica - sottolinea il coordiantore - e' necessaria per eliminare questo paradosso, che porta la borsa di studio a rappresentare una penalizzazione ai fini della richiesta di altri benefici". A patrocinare l'istanza per parte dell'Udu, l'avvocato Michele Bonetti secondo cui "le borse di studio, come le indennita' di accompagnamento per le famiglie con disabili, rappresentano forme di sostegno, e non di reddito, finalizzate ad eliminare forme di discriminazione ed a garantire l'irrinunciabile principio di uguaglianza sancito dall'art. 3 della Costituzione". (DIRE)