Uragano Harvey, giudice blocca il decreto anti-migranti: prima i soccorsi
Roma - "Avevamo bisogno di una tregua. Ed e' arrivata". Commenta con sollievo il capo della polizia di Houston, Art Acevedo, la decisione di un giudice federale di sospendere temporaneamente un provvedimento che, se fosse entrato in vigore oggi come previsto, avrebbe potuto mettere in pericolo la vita degli immigrati irregolari. Il decreto, conosciuto come 'Senate bill 4' (Sb4), concede infatti agli agenti di polizia il diritto di chiedere a chiunque i documenti, per controllare se sono in regola o meno per risiedere negli Stati Uniti.
Dal momento che tale stato nei giorni scorsi e' stato duramente colpito da una delle catastrofi naturali piu' violente di sempre, l'uragano Harvey, molti hanno temuto che gli irregolari in condizioni di pericolo o necessita' non chiamassero i soccorsi per paura di incorrere in problemi maggiori con l'Ufficio immigrazione.
L'Sb4 e' stato concepito dall'amministrazione di Donald Trump non solo per individuare i migranti irregolari, e procedere quindi con il rimpatrio, ma anche per punire quegli sceriffi e poliziotti che aderiscono alla linea morbida verso queste persone. Chi si rifiuta di applicare la nuova norma puo' incorrere in pene severe come un periodo di reclusione.
Il Texas accoglie numerose "citta' santuario", Comuni che hanno apertamente dichiarato che non intendono collaborare con le nuove, severe norme dell'Autorita' federale per l'immigrazione. La Sb4 e' stata invece fortemente voluta dal presidente Trump, che gia' in campagna elettorale ha dichiarato guerra a quegli immigrati che risiedono negli Stati Uniti senza regolare permesso di soggiorno. Tale provvedimento ricalca una misura analoga varata dallo stato dell'Arizona nel 2010, e nota come "Show me your papers", ossia "Mostrami i documenti". La Corte suprema la annullo' parzialmente qualche tempo dopo la sua approvazione. La sua adozione da parte del governo repubblicano del Texas mesi fa gia' provoco' un'ondata di polemiche e proteste, alla luce della consistente comunita' ispanica che vive in Texas.
"Sono contenta della decisione assunta oggi dal tribunale", ha scritto Sally Hernandez, sceriffo di Travis, un Comune texano. "Sono convinta che le comunita' siano piu' forti e sicure quando la giustizia e la legalita' sono una realta' per tutti, e non solo per alcuni. Sono ansiosa di vedere le prossime decisioni".
Anche il sindaco di Houston giorni fa ha pubblicamente assicurato che a nessuno saranno chiesti i documenti in cambio di assistenza. (DIRE)