Vent’anni di Forum. Poletti: "Terzo settore più rilevante grazie alla riforma"
ROMA - Il Forum del terzo settore “continui su questa strada perché si è dimostrata la capacità di elaborare proposte nuove e questa volta lo può fare poggiandosi su una regolazione generale molto più solida, chiara e che l’aiuta nell’assumere anche dimensioni socialmente ed economicamente più rilevanti”. È questo l’augurio che il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha rivolto al Forum nazionale del terzo settore a margine del convegno “Venti di partecipazione 1997-2017” tenutosi questa mattina a Roma per festeggiare i venti anni di attività del Forum. Intervenuto al termine della mattinata, il ministro ha sottolineato l’importanza della riforma per il futuro di un terzo settore che “è diventato una realtà importante nella società e nell’economia di questo paese ed oggi è in una fase dove ha il potenziale per rilanciare con vigore questa sua presenza. Un’occasione che va colta e coltivata”.
Secondo il ministro, grazie alla riforma il terzo settore “può fare un altro passo in avanti importante perché oggi ha un presupposto normativo più forte. Bisogna mantenere la pluralità di idee, la grande fantasia che questo mondo ha dimostrato in questi anni e questa volta lo può fare poggiandosi sua una regolazione generale molto più solida, chiara e che l’aiuta nell’assumere anche dimensioni socialmente ed economicamente più rilevanti”. Il ministro ha inoltre rassicurato la platea sugli sviluppi della riforma del terzo settore. “Tutto quello che potremo fare in questa fase lo faremo. Il nostro obiettivo è quello di dare piena attuazione a quello che le norme prevedono”. Già definita, ha aggiunto il ministro a margine del suo intervento, “la ripartizione delle risorse del Fondo per le associazioni del terzo settore: è stato già approvato ed è in esecuzione, mentre vanno verso il completamento gli atti per la nomina del Consiglio nazionale per il terzo settore. È importante costituirlo perché ha dei compiti. Ci sono dei passi successivi da fare e possono essere compiuti solo se il Consiglio dà il suo parere”.
In un messaggio inviato al Forum, inoltre, il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni ha parlato di un “interlocutore prezioso e insostituibile per le istituzioni - ha scritto Gentiloni nel suo messaggio -. L’assemblea di oggi assume un significato ancora più importante al termine di quest’anno nel quale l’attesa riforma del terzo settore è divenuta legge. Una riforma di cui l’Italia potrà essere orgogliosa se proseguiremo il nostro impegno per consentire alle realtà sociali italiane di sfruttare al meglio tutti i nuovi strumenti ora a disposizione. Come per ogni innovazione non mancano aspetti ed elementi migliorabili, il lavoro svolto negli ultimi anni non è ancora terminato e il percorso che ci attende ha ancora bisogno del vostro protagonismo e del vostro spirito di iniziativa”.
A sottolineare l’importanza della “connotazione partecipativa” del terzo settore è stato il viceministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero, che ha ricordato che il Forum “non è mai stato e non è il sindacato del terzo settore - ha spiegato -, pur tutelando le prerogative e le autonomie del terzo settore”. Per il sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Luigi Bobba, infine, sono tre le sfide che il terzo settore deve affrontare per il futuro: “Il primo è il tema della ricostruzione dei legami sociali comunitari dotati di senso. È forse il tema principale per le organizzazioni sociali: come svuotare le cisterne del rancore e trasformarle in legami sociali positivi”. Altro tema da affrontare “la sfida radicale” dell’economia condivisa ed infine la necessità che il terzo settore “continui ad avere una funzione di carattere politico nel costruire classi dirigenti - ha concluso Bobba -, un compito che non deve abbandonare”. (ga)