Ventimiglia, Arci: "In scena la vergogna europea e l’impotenza italiana"
ROMA - “Da giorni, a Ventimiglia, stiamo assistendo sgomenti al rimpallo di responsabilità e all’egoismo europeo che altro non fa che peggiorare una situazione già di per sé delicata. Ad aggravare i problemi, si è aggiunta la decisione del Governo francese di sospendere Schengen, quasi che il rispetto dei trattati europei, come il dovere universale di assistere chi ne ha bisogno, fossero un optional da praticare secondo le convenienze del momento”. Questo il duro commento dell’Arci nazionale, che in un comunicato congiunto con Arci Imperia e Arci Liguria, denuncia: “Nella mattinata di oggi, la questura di Imperia ha deciso di procedere ad uno sgombero, in realtà con effetti solo simbolici, un modo per accontentare le telecamere sempre alla ricerca di immagini cruente e per tentare di dimostrare efficienza e autorevolezza. Col risultato è che è stata liberata l’aiuola antistante un noto ristorante di lusso, una decina di migranti sono stati riportati alla stazione ferroviaria mentre gli animi si sono ancor più surriscaldati al confine di Stato, dove un centinaio di persone allo stremo continuano a sollecitare un intervento dei governi europei perché venga riconosciuto il loro diritto a circolare liberamente”.
Secondo i responsabili dell’Arci, “le immagini di quei migranti abbarbicati agli scogli è emblematica del fallimento delle politiche migratorie adottate finora dall’Italia e dall’Unione europea. Si è trasformata in emergenza umanitaria una situazione che poteva essere tranquillamente risolta applicando i trattati e con un piano d’accoglienza che ostinatamente si continua a non programmare”.
Non solo, per i vertici dell’associazione, “il governo italiano, al di là delle dichiarazioni, non sta adottando nessuna misura concreta immediata per porre fine a questa vergogna. E in tutto questo va sottolineato anche il silenzio della regione Liguria, che ha lasciato solo il comune di Ventimiglia, il suo generoso sindaco e soprattutto le persone straniere, ma anche i cittadini italiani, che invece continuano a fornire concrete dimostrazioni di solidarietà, adoperandosi per rendere meno dure le condizioni dei profughi accampati alla stazione e al confine. Una lezione di civiltà per tutte le istituzioni, europee, italiane e liguri – conclude l’Arci - che più che in altre occasioni stanno dimostrando tutta la loro inadeguatezza”.