Video choc Lampedusa, Naga: “Non ci stupisce, conferma ciò che già sapevamo”
ROMA - Continuano le reazioni sdegnate al servizio trasmesso dal Tg2 sul trattamento riservato ai migranti nel centro d'accoglienza di Lampedusa: “Il video comparso ieri sul Centro di Lampedusa non ci stupisce. Sappiamo che chi è rinchiuso lì subisce violenze e trattamenti disumani anche peggiori del trattamento antiscabbia nudi. Il video conferma ciò che già sapevamo”, ha commentato Italo Siena, fondatore dell'associazione Naga e del Centro Naga-Har per richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura.
“Che cosa pensiamo che succeda - ha proseguito Siena- in un Centro dove vengono rinchiuse invece che accolte persone che affrontano viaggi interminabili e pericolosi per fuggire da violenze, guerre, miseria o semplicemente per trovare una vita migliore? In un luogo dove non possono entrare liberamente né giornalisti né avvocati? Dove, ogni giorno, viene calpestato il diritto alla libertà di movimento e all’accesso alle cure? Ciò che succede nel Centro di Lampedusa tutti i giorni e ciò che abbiamo anche visto è il metodo di gestione dell’immigrazione nel nostro Paese, basato sull’idea che diritti e dignità non spettano a tutti in egual misura, ma possono non essere rispettati in nome della diversa nazionalità. Ma la negazione dei diritti dei cittadini stranieri significa una compromissione dei diritti di tutti e ciò che abbiamo visto ne è un'inevitabile conseguenza”.
“In quest’ennesima vicenda dolorosa e raccapricciante legata all’immigrazione vediamo però un aspetto positivo: il video è stato girato da un cittadino straniero stesso. Come dimostrano anche le proteste all’interno dei Centri di identificazione ed espulsione l'unica soluzione efficace all'intollerabile gestione dell’immigrazione in Italia – ha concluso - verrà con il contributo indispensabile dei diretti interessati e delle loro testimonianze”. (EM)