Viene dalla battaglie ambientaliste e anti-globalizzazione il senatore più giovane della XIV legislatura (v. intervista nel lancio successivo)
In autunno a Praga era in piazza a contestare l'Annual Meeting di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, ma era anche tra coloro che avevano accettato l'invito del presidente della Repubblica Ceca, Vaclav Havel , per un incontro al Castello con il presidente della Banca mondiale, James Wolfensohn, e il direttore del Fondo internazionale, Horst Köler. Un faccia a faccia tra i rappresentanti delle organizzazioni non governative e i vertici delle due istituzioni che ha costituito un precedente interessante.
Giovane ma con un invidiabile curriculum alle spalle.
Sono le prime elezioni in cui Francesco Martone si è presentato candidato ma la sua attività "politica" comincia presto, alla fine degli anni Settanta con le battaglie per i referendum proposti dall'allora partito radicale e con le campagne antimilitariste. Si è poi laureato in Diritto internazionale (Scienze politiche) e ha cominciato come volontario in Amnesty International e Greenpeace Italia (di cui è stato presidente negli ultimi 4 anni, quando si è dimesso per correre al Senato). Dal 1990 si è fatto praticamente tutti i controvertici organizzati contro la Banca mondiale, il G7 e il Fondo monetario, da Washington a Praga appunto nello scorso autunno. Nel 1992 ha partecipato alla conferenza sul clima di Rio e ha cominciato a "specializzarsi" su debito estero dei Paesi poveri, foreste tropicali (e in particolare lo sfruttamento ad opera delle multinazionali del legno), e popoli indigeni. L'immigrazione è stato uno dei temi della sua campagna elettorale (anche per motivi affettivi: la sua compagna, Maria Rosa, è originaria dell'Ecuador: "In campagna elettorale, quando i miei avversari sbandieravano lo spauracchio dell'immigrazione li lasciavo parlare e poi dicevo, indicando Maria Rosa: ecco qui, sono queste le persone di cui dobbiamo aver paura?"). Infine, nel 1995, sull'esempio di altre iniziative simili in giro per il mondo, si è inventato, insieme ad altri che adesso continueranno il lavoro (lui si è dimesso all'inizio della campagna elettorale), la "Campagna per la riforma della Banca mondiale", uno degli organismi non governativi che più hanno "lavorato ai fianchi", con riflessioni, critiche e manifestazioni, l'operato della Banca. (Miriam Giovanzana)