A Genova un servizio dedicato agli uomini violenti che, da soli o accompagnati dai familiari, riconoscono di avere un problema e si presentano per curarsi. Silvia Cristiani, psicoterapeuta: “Vorremmo occuparci anche degli adolescenti, spesso lasciati soli
GENOVA – Uomini che maltrattano le proprie mogli, le fidanzate o le madri. Uomini violenti che da soli o accompagnati dai familiari, riconoscono di avere un problema e decidono di curarsi. Anche a Genova, come è accaduto qualche anno fa a Modena, Torino, Firenze, Milano, esiste uno spazio libero e gratuito dedicato a uomini maltrattanti, gestito dall’associazione “Il cerchio delle relazioni”, che dal 2007 si occupa di violenza di genere e dell’assistenza a donne e minori. Da gennaio 2013, quando il servizio è stato attivato (nella sede dell’associazione in piazza Colombo 1/13), Silvia Cristiani, psicoterapeuta e coordinatrice dello “spazio uomo”, ha preso in carico cinque persone con l’aiuto di una collaboratrice esterna: due inviati dall’assistenza sociale, uno da un altro servizio, un altro accompagnato dalla moglie e un ragazzo che si è presentato spontaneamente. “Vorrei che lo spazio venisse utilizzato in modo davvero spontaneo – spiega Cristiani -. Chi chiama è già etichettato come uomo maltrattante e il lavoro sta nel capire come togliere quel marchio”. Nella maggioranza dei casi si tratta di uomini sposati, divorziati o in fase di separazione. “L’aspetto della negazione è molto forte – aggiunge la psicoterapeuta – e per questo c’è un alto rischio che decidano di interrompere la terapia”. L’obiettivo dell’associazione è di coinvolgere anche i più giovani. “Vorremmo occuparci anche degli adolescenti, che spesso vengono abbandonati a loro stessi – dice – un po’ per la dispersione scolastica e un po’ per lo scarso controllo delle famiglie”. Intanto l’associazione ha già aperto due sportelli dedicati alla violenza di genere nelle scuole medie di Busalla (Ge) e Campomorone (Ge) e ne sta avviando altri sette nel genovese.
I finanziamenti per lo “spazio uomo” provengono dal bando del consiglio dei ministri, dipartimento pari opportunità per il progetto Diana (Diventare adulti nell’autonomia), che Il cerchio delle relazioni ha vinto nel 2012. “Abbiamo a disposizione 200 mila euro fino al novembre 2014 – sottolinea Cristiani – che serviranno per ampliare i servizi che già offriamo e per sostenere lo sportello dedicato agli uomini”. L’associazione infatti da febbraio 2013 gestisce il centro antiviolenza di via Mascherona a Genova (vedi lancio del 31/01/2013), coordina la comunità per minori “La chiocciola” a Campomorone, gestisce un appartamento protetto per donne e minori a Busalla e un altro a Genova. “Grazie ai finanziamenti del progetto Diana riusciamo già a prolungare le consulenze psicologiche, a garantire per due anni un sostegno educativo ai minori e a fornire assistenza legale gratuita” afferma la coordinatrice. Di quanto si fa oggi in Italia per aiutare le donne e gli uomini protagonisti della violenza di genere si è parlato a Genova in occasione della presentazione del libro “Trasformare il potere. Come riconoscere e cambiare le relazioni dannose” di Alessandra Pauncz, psicoterapeuta da vent’anni impegnata sulle violenze contro le donne e fondatrice nel 2009 a Firenze del primo centro di ascolto italiano per gli uomini maltrattanti. (lsc)