Violenza contro le donne, “denunciare senza paura grazie a un gruppo d'aiuto"
ROMA – “Siamo contente che finalmente molte donne decidano di raccontare pubblicamente le violenze subite. Ma i ricatti sul luogo di lavoro accadono da sempre e ovunque”. Lella Palladino, neopresidentessa dell’Associazione D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) commenta così i recenti scandali sessuali del mondo dello spettacolo e dello sport. “Sia che si tratti dell’attrice che denuncia il produttore cinematografico, sia che si parli di una commessa che denuncia il proprietario di un supermercato, la storia non cambia”, spiega Palladino. “Però un conto è non recitare una parte importante in un film, un altro è mettere a rischio la propria sopravvivenza economica. Ci auguriamo che questo non sia solo uno scoop mediatico destinato a sparire in breve tempo”.
- La sfida principale dell’associazione è la prevenzione della violenza. Secondo Palladino, un numero sempre maggiore di donne comincerà a denunciare nel momento in cui le vittime sentiranno la protezione di una solida rete di aiuto. “Quando una donna denuncia viene giudicata e colpevolizzata. Le donne tendono a non denunciare le violenze subite perché non hanno una rete in grado di aiutarle senza essere vittimizzate”. Nel 1999 Lella Palladino ha fondato la Cooperativa Sociale Eva e ne è stata presidentessa per 17 anni. Dopo 30 anni di impegno per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, ha assunto la presidenza di D.i.Re. L’associazione porta avanti progetti sia a livello locale che nazionale. “Siamo innanzitutto un’organizzazione politica – precisa Palladino – il nostro impegno primario è essere interlocutore del governo per la redazione del piano strategico nazionale”. Ma i progetti dell’associazione prevedono anche un vivo attivismo nelle piazze, a partire dall’adesione al movimento "Non Una di Meno", con cui scenderà in strada per la prossima manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 25 novembre.
Il sostegno alle donne è dato a prescindere dalla nazionalità: l’associazione si batte infatti per aiutare anche le vittime di violenza che richiedono asilo nel nostro Paese. “Uno dei nostri ultimi progetti è in collaborazione con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ed è mirato all’accoglienza e al sostegno delle donne richiedenti asilo”, dice la presidentessa. Tra gli impegni presenti e futuri ci sono anche quelli diretti a favorire l’autonomia economica e lavorativa delle donne, attraverso tirocini formativi e borse lavoro. “Questo è possibile grazie ai privati donatori che ci sostengono. In questo modo aiutiamo le donne che hanno avuto un vissuto di violenza a rendersi autonome”.
Lella Palladino è una delle quattro donne che interverranno alla due giorni del 4° Congresso nazionale di Legacoopsociali. Nello specifico parteciperà al panel di discussione del 15 novembre sulla ‘paura’. “Sono contenta della scelta dei temi ‘paura’ e ‘coraggio’”, racconta. “Credo che la paura sia uno dei limiti più grandi della libertà delle donne. Ma è anche giusto porre l’attenzione sulle imprese coraggiose”. Una partecipazione che è stata accolta con entusiasmo: “Spero sarà un’occasione di confronto che possa arricchire tutti. Penso ci sia la volontà di generare un cambiamento nel mondo della cooperazione.” (Alberto De Pasquale)