Violenza sulle donne, Binetti: gli uomini ci mettano la faccia, è il momento
Roma - "Torna oggi nell' Aula di Montecitorio il dibattito sulla violenza contro le donne: molte e diverse le mozioni presentate, ma tutte dicono con chiarezza che nessun alibi puo' essere lasciato a chi a qualsiasi titolo ritiene legittimo scaricare le sue frustrazioni, la sua aggressivita' e la sua stessa impotenza, sulle donne. Diverse le soluzioni proposte dalle varie mozioni, ma anche in questo caso emerge con fermezza come ci sia un punto unificante nella assoluta solidarieta' che meritano le donne che sono state oggetti di violenza". Lo dice l'onorevole Paola Binetti, UDC, che continua:
"Non e' piu' tollerabile il minimizzare anche i piccoli gesti della violenza domestica, che graffiano l'anima e minano l'autostima delle donne, facendo insorgere in loro anche un oscuro senso di colpa. Non si puo' piu' considerare un fatto di genere, che il maschio consideri la donna come un oggetto su cui scaricare la sua insoddisfazione o la sua gelosia: qualcosa che gli appartiene e che non puo' essere messa in discussione. La donna di oggi esige pari dignita' nel rispetto della diversita'. E la esige in tutti gli ambiti: a casa e nel lavoro; sui mezzi di comunicazione e nell'intero assetto della vita sociale".
"Ed e' questo il cuore unitario delle mozioni- spiega Binetti- a cui si deve rispondere prima di tutto con un profondo lavoro di formazione, che incrementi l'empowerment femminile, dando senso a tutta la cultura della diversita' e respingendo al mittente ogni tentativo di omologazione. Non e' sfidando l'uomo sul suo stesso terreno di violenza e di scontro che la donna raggiunge l'obiettivo che gli e' proprio: essere se stessa nel contesto di una relazione di stima reciproca, di affetto e di amore. Per esprimere la sua identita', nella sua specificita' femminile, la donna ha bisogno di quel clima intorno a se' che le consenta di essere creduta senza dover reiterare accuse, quando la violenza si fa presente con i suoi primi segni".
E ancora: "Non e' possibile concedere un perdono ad oltranza, se non e' accompagnato da un chiaro e forte cambiamento nello stile di vita del compagno, del marito, ma anche del figlio, del collega, dell'allievo. Educare l'uomo alla relazione di reciprocita' diventa il vero obiettivo di queste mozioni e per questo serve un lavoro collegiale che coinvolga tutte le parti sociali: madri, insegnanti, compagne, ecc. ma anche altri uomini: padri, mariti, imprenditori, colleghi, ecc. A tutti e' chiesto di metterci la faccia in questo preciso momento storico".
"La XVII legislatura- conclude Binetti- grazie anche alla tenacia della presidente Boldrini, e' cominciata con una mozione contro il femminicidio e con il recepimento del Trattato di Istambul. Abbiamo lavorato in una commissione presieduta dalla Boldrini per mesi e mesi, ascoltando testimonianze di altissimo profilo. Ma ora e' il momento di passare alla pratica, ossia alle iniziative che non si limitando a denunciare il fatto, ma pretendono il cambiamento. E questo e' un fatto culturale forte, che riguarda tutti. Da qui vogliamo ripartire, per andare oltre la denuncia e porre la dignita' della donna al vertice di una legislatura che con la sua complessita' ha comunque cercato sempre di schierarsi dal lato delle donne". (DIRE)