25 novembre 2013 ore: 14:47
Giustizia

Violenza sulle donne, la Sicilia torna a chiedere la costituzione dell’Osservatorio

Il Tavolo per il coordinamento delle politiche di genere chiede piena attuazione della legge regionale sulla violenza di genere. A Palermo da gennaio ad ottobre 18 arresti per violenza sessuale su maggiorenni e 23 denunce per maltrattamenti

PALERMO – Attuazione piena della legge regionale per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere emanata a gennaio 2012 a partire dalla costituzione dell’Osservatorio. E’ quello che chiede il Tavolo regionale permanente per il coordinamento delle politiche di genere del quale fanno parte 16 sigle, tra sindacati e donne imprenditrici.
A parlarne è stato il portavoce del tavolo Elvira Morana della Cgil nel corso dell’incontro su “Violenza sulle donne – Precarietà al femminile”, avvenuto questa mattina al teatro Gregotti della cittadella universitaria.
Inoltre, a dare alcuni dati sugli episodi legati alla violenza sulle donne è stato Enzo Collorà, sostituto commissario della questura di Palermo. “Da gennaio a ottobre 2013 a Palermo si sono avuti 18 arresti per violenza sessuale su maggiorenni; 8 arresti per atti persecutori; 6 arresti per violenza sessuale su minorenni; 15 denunce per stalking di persone in stato di libertà e 23 denunce per maltrattamenti”.

“E’ necessario dare piena attuazione quanto prima alla legge regionale per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere – sottolinea nella sua relazione Elvira Morana -. Purtroppo, nonostante i tristi e continui accadimenti nella nostra regione (14 morti nel 2012 e 4 casi nel 2013) la piena attuazione di questa legge non è stata vista nè come un’emergenza nè come l’ordinarietà per contrastare efficacemente il fenomeno. Non è stato possibile ancora definire il piano triennale necessario per la pianificazione degli interventi, né è stato costituito l’osservatorio propedeutico per una progettazione mirata e coerente con i dati rilevati dai centri  antiviolenza”. “Non siamo ancora nelle condizioni di disporre di un rapporto di dati ben precisi necessari per richiamare le istituzioni a un’assunzione di responsabilità in merito alle strategie di policy e alle azioni da intraprendere per la sua prevenzione e contrasto in modo adeguato – continua -. In mancanza, affrontando ancora il tema soltanto sull’onda emozionale, le risorse che saranno destinate nel bilancio regionale non saranno mai adeguate. Un esempio per tutti, che ancora una volta l’impegno per l’inserimento lavorativo possa essere di solo 12.500.00 euro”.

“Le donne del coordinamento regionale del tavolo permanente di genere chiedono pertanto l’immediata piena attuazione delle azioni previste dalla legge e finanziamenti adeguati per superare il mero assistenzialismo e volte a sostenere il reale inserimento lavorativo delle donne in uscita dalle cosa rifugio e accoglienza – aggiunge ancora -. Chiedono inoltre una produzione normativa della programmazione economica e del bilancio regionale guidata da un’analisi monitoraggio e valutazione delle scelte fatte con una lettura di genere; monitoraggio aggiornato rispetto all’applicazione della legge 125 in tema di parità e pari opportunità nei posti di lavoro; una legge regionale di cittadinanza di genere; legge sull’integrazione socio- sanitaria – consultori e adeguati interventi specifici a sostegno dell’imprenditorialità femminile”.

All’incontro è intervenuto anche l’assessore Ester Bonafede. “La legge è in buona parte attuata - afferma l’assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali Ester Bonafede - nel senso che è nato una delle sue parti importanti cioè la nascita del Forum permanente contro la violenza di genere che è un organismo generante di politiche che vogliono attivarsi a livello regionale per attuare i principi della legge. Il Forum ha lavorato tanto quest’anno. Abbiamo dovuto proporre delle linee guida e dei criteri per la ripartizione dei fondi che tenessero conto della cogenza dei tempi. Ciò ha portato all’assegnazione delle risorse solo ai due distretti socio sanitari di Palermo e Catania che hanno già una rete di lavoro consolidata”. “Quest’anno invece i criteri saranno proposti a tutta la Sicilia e aperti a tutti gli organismi e all’associazionismo che hanno una forte esperienza e operatività sul territorio – continua -. Le linee guida stanno per essere approvate e l’avviso è già pronto. L’avviso permetterà alle realtà di presentare le proposte per potere valere sui fondi”. (set)

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