30 novembre 2017 ore: 14:14
Giustizia

Violenza sulle donne, le Marche recepiscono le linee guida sulle vittime

La giunta regionale delle Marche ha recepito le linee guida nazionali 'Percorso per le donne che subiscono violenza' previste dalla Legge di Stabilita' 2016. Misure che prevedono un percorso sanitario dedicato, personalizzato e anonimo, ese...

Ancona - La giunta regionale delle Marche ha recepito le linee guida nazionali 'Percorso per le donne che subiscono violenza' previste dalla Legge di Stabilita' 2016. Misure che prevedono un percorso sanitario dedicato, personalizzato e anonimo, esente da ticket, con l'assegnazione di una codifica di urgenza uniforme in tutti i Pronto soccorso regionali (codice giallo) per assicurare una visita tempestiva e ridurre il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari e l'introduzione di un ulteriore codice (codice rosa), visibile ai soli operatori sanitari, per avviare l'assistenza immediata da parte di un'apposita equipe multidisciplinare.

Lo scorso anno 417 donne si sono rivolte ai cinque Centri antiviolenza delle Marche. "Un numero drammaticamente elevato che sicuramente non rispecchia la totalita' del fenomeno, in quanto spesso la violenza viene vissuta in solitudine e in silenzio- sottolinea l'assessora regionale alle Pari opportunita' Manuela Bora-. Uno dei luoghi in cui piu' frequentemente e' possibile intercettare le vittime sono i Pronto soccorso ospedalieri, ai quali le donne si rivolgono per un primo intervento sanitario. Da qui l'importanza che le strutture siano in grado di assicurare una tempestiva e corretta assistenza sanitaria, oltre a un adeguato supporto emotivo e psicologico per determinare una relazione di fiducia e ascolto con la vittima di violenza".

I percorsi di tutela, che rafforzano l'operativita' della rete antiviolenza regionale, vanno istituiti dalla Aziende sanitarie e ospedaliere e dagli enti del Servizio sanitario regionale. Le procedure assistenziali prevedono che tutti i Pronto soccorso delle Marche garantiscano il raccordo operativo e la comunicazione con la Rete regionale antiviolenza per assicurare, quando necessario, un percorso di cura indirizzando le vittime ai servizi sanitari territoriali dedicati. Il Consultorio familiare o Distretto di competenza coinvolti avvieranno la presa in carico sanitaria, con la definizione di piani terapeutici personalizzati, sulla base delle indicazioni pervenute dai Pronto Soccorso. Consultorio o Distretto gestiranno le ulteriori prestazioni sanitarie utili, garantendo l'anonimato della vittima e dei minori attraverso il codice di esenzione Rmvg. Le prestazioni verranno erogate senza compartecipazione alla spesa sanitaria per le vittime. (DIRE)

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