Visti Ue, pronta stretta su Paesi "che non collaborano" sui migranti

BRUXELLES - "Un nuovo meccanismo con condizioni piu' severe per il trattamento dei visti, qualora un Paese partner non collabori a sufficienza in materia di riammissione": a proporlo e' stata oggi la Commissione dell'Unione Europea.
"Un numero crescente di operazioni di rimpatrio sono state sostenute dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera" si legge in una nota diffusa a Bruxelles. "Gli Stati membri devono tuttavia garantire che il rimpatrio dei migranti venga effettivamente realizzato nell'ambito di tali operazioni congiunte". Secondo la Commissione, "dalla meta' di ottobre 2017, con il sostegno dell'Agenzia sono state effettuate 135 operazioni di rimpatrio, con cui sono state rimpatriate quasi 4 mila persone".

La proposta si inserisce in un pacchetto di misure, ora allo studio di Consiglio e Parlamento Ue, che mirerebbe a garantire una politica dei visti "piu' efficace e sicura". "Ogni anno - ha detto Dimitris Avramopoulos, commissario per la Migrazione e gli affari interni - milioni di viaggiatori visitano l'Ue, alimentando la nostra industria dei viaggi e del turismo".

"Le riforme che proponiamo oggi - ha continuato il commissario - permetteranno ai viaggiatori in regola di ottenere un visto piu' facilmente e piu' rapidamente, e al contempo potenzieranno le norme in materia di sicurezza affinche' possiamo individuare e fermare con maggiore efficacia coloro che non sono in regola". Secondo Avramopoulos, grazie alle nuove regole, "la politica comune dei visti contribuira' a migliorare la nostra cooperazione con i Paesi terzi per il rimpatrio dei migranti in posizione irregolare". (DIRE)